Letta: "Grande notizia: così si incoraggia la crescita". E il presidente della Bce: "Nel secondo semestre vedo segnali di ripresa. Non c'è invece rischio deflazione nel futuro dell'Unione europea"
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La Banca Centrale Europea ha deciso di tagliare il tasso di riferimento di 25 punti base, portandolo dallo 0,50% allo 0,25%. Il commento del presidente Draghi: siamo pronti a tutto per difendere l'Eurozona, in un momento di moderata crescita dell'economia del Vecchio Continente, avvertendo però che persistono "rischi al ribasso".
Invariato il tasso sui depositi, che resta a quota zero. Immediata la reazione dell'euro: la moneta unica segna ora quota 1,335 sul dollaro rispetto a 1,3507 prima del taglio (-1%). L'euro scende anche nel cambio con la sterlina, scivolando a 0,8312 da 0,841, ai minimi da gennaio. Sullo yen viene quotato a 132, contro i 133,3 precedenti alla decisione di Francoforte.
Draghi: "Possibile un taglio ulteriore"- Con questa decisione, dice il presidente Mario Draghi, la Bce non ha raggiunto la soglia minima per i tassi di interesse e in linea di principio può decidere un ulteriore taglio del costo del denaro.
"Segnali di crescita moderata" - Arrivano comunque segnali positivi, sottolinea il numero uno della Bce, secondo il quale gli indicatori economici confermano il perdurare di una crescita moderata nella seconda parte dell'anno. Serve ancora un forte sforzo, sottolinea ancora Draghi, per aumentare la competitività e a questo scopo "i governi devono attuare le necessarie riforme strutturali".
Draghi: "Pronti a tutto per sostenere l'Eurozona" - Nel suo intervento a Francoforte, il presidente della Bce Mario Draghi ha detto che l'Eurotower è pronta a considerare tutti gli strumenti a disposizione per sostenere l'Eurozona. La Bce stima inoltre un possibile "prolungato periodo di bassa inflazione" per l'area euro, mentre i tassi resteranno bassi per un periodo prolungato, sempre secondo le parole di Draghi. Inoltre, la Banca centrale europea varerà operazioni di rifinanziamento a tre mesi fino al secondo trimestre del 2015.
Quanto alla crescita dell'area euro, Draghi avverte che persistono "rischi al ribasso". Essenziale rafforzare la solidità delle banche, continua il numero uno della Bce, secondo il quale occorre ridurre la frammentazione del mercato del credito in Europa.
"Nessun rischio deflazione" - Il presidente dell'Eurotower non vede "deflazione" nel futuro dell'Unione europea, ma solo "un protratto periodo di bassa inflazione". Ci sono alcuni "riallineamenti di prezzi fra i diversi Paesi", in alcuni dei quali si assiste a un calo in prodotti come commodities o cibo. Non c'è invece, per l'Eurozona, un rischio di sindrome Giappone, ribadisce, ovvero di deflazione e bassa o scarsa crescita.
"Board diviso non sul taglio ma solo sui tempi" - Il board della Bce, spiega ancora Draghi, non si è diviso sul taglio dei tassi ma solo sulla tempistica. Tutti, continua il presidente, "erano d'accordo" che l'operazione andava fatta. L'unica divergenza era sul quando. A favore del taglio c'è stata una "significativa maggioranza".
Banche tedesche: "Effetto mini" - Secondo l'associazione delle banche private tedesche, l'operazione taglio messa a segno dall'Eurotower avrà "un basso effetto sull'economia".
Letta: "Grande notizia per la crescita" - Decisamente positivo il commento del premier Enrico Letta, che da Dublino interviene così sul taglio dei tassi: "E' una grande notizia: una dimostrazione che la Bce ha a cuore la crescita e la competitività in Europa. Una scelta importante e positiva, che ci incoraggia e che consentirà di continuare sulla strada della crescita".
"Il taglio dei tassi - riprende - consentirà il riequilibrio del rapporto euro-dollaro, mirato a contrastate il rafforzamento abnorme dell'euro, e sarà anche uno stimolo ad andare avanti, puntando all'uscita dalla crisi passo dopo passo come stiamo facendo con la legge di stabilità".