Intesa raggiunta, risparmi per tre mln
Alitalia-piloti, c'è l'accordo. L'intesa è stata firmata nella notte e aumenterà la produttività della categoria, facendo risparmiare alla compagnia tre milioni di euro. Alla fine le parti dunque, dopo lunghe trattative, sono riuscite a trovare un punto di incontro, scongiurando così scontri, scioperi e conseguenti problemi per i viaggiatori nella stagione estiva.
L'intesa, che avrà validità fino al 31 ottobre, punta ad aumentare la produttività della categoria facendo risparmiare alla compagnia tre milioni di euro. L'accordo è stato firmato dall'Anpac, dai sindacati di settore di Cgil, Cisl, Uil e Ugl ma non dall'Unione piloti.
I risparmi, per tre milioni ei duro, saranno così ripartiti: si prevedono tagli per 2,2 milioni con il blocco della contribuzione dell'azienda al fondo previdenziale della categoria, mentre altri 800mila euro arriveranno da interventi sugli impieghi dei piloti stessi. Sono infatti stati alzati i limiti di volo di ore mensili e aumentati anche i giorni di avvicendamento sul lungo raggio, passati da sei a dieci.
Ma, se sul fronte del rapporto tra la compagnia e i piloti torna il sereno, per Alitalia si riaffaccia l'allarme esuberi. A lanciarlo è il ministro delle Politiche comunitarie, Rocco Buttiglione: "Ho grandissima stima per Cimoli, ma nessuno" ha detto "ha la bacchetta magica per risanare Alitalia senza grossi sacrifici anche occupazionali".
Il monito di Buttiglione arriva con largo anticipo rispetto alla presentazione del piano industriale, atteso per fine luglio. Sono anche tornati ad occuparsi di Alitalia i leader sindacali. Il segretario della Cgil ha salutato il via libera al prestito ponte come "un passaggio fondamentale per evitare il tracollo" della compagnia. "Adesso si tratta di affrontare delle scelte di politica industriale e di rilancio che devono consentire di uscire dall'emergenza" ha roseguito Epifani aggiungendo però che se questo non dovesse avvenire, "il piano di ristrutturazione sarà ovviamente molto pesante e questo vuol dire anche lavoratori in meno".
"Per questo noi insistiamo a dire che ci vuole un piano di rilancio perchè solo coì si più governare il problema dei costi", ha quindi sostenuto. Anche il leader della Cisl ha sottolineato che il prestito ponte è un buon segnale ma che da solo non può bastare: "Quello che serve adesso è il piano di riorganizzazione. Serve capire bene dove e come si intende operare per rilanciare l'Alitalia e attraverso quali alleanze a livello internazionale si posiziona la nostra compagnia di bandiera. Credo" ha detto "che adesso sia il momento di cominciare a discutere le questioni di fondo".
Si smorza intanto la polemica sollevata dalla Lega Nord sul decreto per il prestito ponte. "La tesi dei ministri favorevoli alla garanzia sul prestito ponte per Alitalia è che questo prestito è necessario per consentire all'azienda di formulare il piano industriale nei tempi necessari, che penso siano brevi. La Lega avrebbe preferito che ci fosse già il piano industriale insieme al prestito ponte. Questo non è potuto accadere perchè il piano industriale non è ancora pronto ", ha spiegato il ministro delle Attività produttive, Antonio Marzano. "D'altronde" ha aggiunto "questo è un decreto che sarà convertito in legge nell'arco di 60 giorni e credo che il piano industriale al quel punto ci sarà e che sarà tutto chiarito". Anche Buttiglione è tornato a parlare del no della Lega: "Può capitare anche alla Lega di sbagliare: è inesatto dire che non si è dato a Zanichelli ciò che si è dato a Cimoli, perchè Zanichelli non lo chiese e non ne aveva bisogno. E' esatto invece se la Lega dice che il piano industriale di Cimoli non sarà molto diverso da quello presentato da Zanichelli".