Scende sotto la soglia dei 29 dollari
Il prezzo del petrolio precipita. La media del greggio per la prima volta da mesi scende infatti sotto la soglia dei 29 dollari. Un netto calo dovuto alla scommessa dei mercati su un intervento armato Usa in Iraq breve e risolutivo. A Londra, il brent è precipitato di 2,78 dollari a 26.70, il livello più basso da oltre due mesi. Anche a New York la cadutaè' stata di circa il 10%, la piu' netta in un solo giorno dal novembre del 2001.
Quanto ai prezzi dell'oro nero, la media aveva superato i 30 dollari alla fine del dicembre scorso e il 7 marzo aveva raggiunto un picco che non toccava da anni: 32,79 dollari. Un livello da cui anche nei giorni successivi le quotazioni non si erano troppo distaccate. La scorsa settimana infatti il prezzo medio del petrolio prodotto dai Paesi Opec era stato di 32,72 dollari al barile, contro i 32,24 della settimana precedente. E quei livelli apparivano difficilmente ritoccabili, con la guerra ormai alle porte.
Il prezzo medio nel febbraio 2003 è stato di 31,54 dollari al barile, ben più alto rispetto alla media dei 24,36 dollari del mese di gennaio.
Ma, nonostante queste fiammate, l'Opec non sembrava per niente compatto nel proporre antidoti ai rincari. L'impegno era stato formalmente preso. L'Organizzazione infatti aveva detto che avrebbe mantenuto il prezzo del greggio in una fascia compresa tra i 22 ed i 28 dollari per barile, annunciando interventi con aumenti o riduzioni della produzione di 500mila barili al giorno nel momento in cui il prezzo fosse uscito da questa banda di riferimento, per 20 giorni verso l'alto o 10 giorni verso il basso.
Ma nella pratica, nella riunione dell'11 marzo scorso a Vienna i Paesi dell'Opec non sono invece riusciti a prendere nessuna decisione al riguardo e la quantità di greggio estratto ogni giorno è rimasta ufficialmente ferma a 24,5 milioni di barili al giorno.
Intanto, comunque, il presidente dell'Opec Abdullah al Attiyah ha assicurato che il cartello di Paesi produttori garantirà un'adeguata disponibilità delle riserve petrolifere in caso di guerra all'Iraq. "Gli stati membri" dice Attiyah "faranno del loro meglio per garantire la disponibilità delle riserve petrolifere al fine di far fronte alla domanda dei consumatori e coprire eventuali danni che dovessero insorgere a causa delle circostanze straordinarie che dovessero prodursi in certe aree. L'Opec lavorerà sempre per una piena cooperazione tra i Paesi produttori e i consumatori, per garantire il livello delle riserve in qualsiasi circostanza".
Le quotazioni restano molto basse: a Londra il brent a maggio scende di 1,48 dollari a 28 dollari al barile, dopo aver toccato il minimo dal dicembre scorso a quota 26,40 dollari al barile. A New York il greggio è quotato intorno ai 33 dollari al barile, in calo di quasi 2 dollari, dopo aver tocato un minimo di 31,75 dollari al barile.