EDITORIA IN CRISI

Rcs: 800 esuberi e tagli agli stipendi di vertice

Meno soldi in busta paga ai dirigenti del gruppo. Saranno chiusi o venduti dieci periodici

11 Feb 2013 - 16:58
 © Ansa

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Rcs ha annunciato 800 esuberi, 640 in Italia, e la riduzione del 10% dei compensi ai vertici dell'azienda. A comunicare le intenzioni di Via Rizzoli è stato l'amministratore delegato Pietro Scott Jovane, insieme con il capo del personale, al Cae (Comitato aziendale europeo). Saranno vendute, o chiuse, dieci testate del gruppo, mentre le sedi di Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport saranno spostate, a Milano, da via Solferino a Crescenzago.

Ottocento esuberi su 5mila dipendenti - I dipendenti del gruppo sono complessivamente 5mila. L'azienda non ha annunciato nel dettaglio le ricadute dei previsti tagli a livello delle singole divisioni e non ha neanche specificato quale sarà l'impatto sul personale giornalistico e non.

Buste paga più leggere per i vertici - All'incontro è stato dunque comunicato che saranno ridotti del 10% i compensi del presidente Angelo Provasoli, dell'amministratore delegato Pietro Scott Jovane e dei collaboratori diretti: una decisione presa dai vertici a fronte dei sacrifici richiesti all'azienda.

Le testate in vendita - Saranno poi messe in vendita dieci testate periodiche, che rappresentano circa il 20% del fatturato di Rcs periodici: si tratta di A, Brava casa, Astra, Max, Ok Salute, l'Europeo, Visto, Novella 2000, Yacht & Sail e il polo dell'enigmistica. Se nessuno si farà avanti per acquistarli, questi periodici saranno chiusi, ha fatto sapere una fonte. Complessivamente le dieci testate dovrebbero occupare attualmente, direttori esclusi, circa 90 giornalisti, oltre ai grafici. L'obiettivo complessivo del piano di tagli e ridimensionamenti è di risparmiare circa 80 milioni sui cento annunciati a dicembre.

Il piano prevede poi la valorizzazione delle sedi del Corriere della Sera e della Gazzetta, con il trasferimento delle redazioni dalla centralissima via Solferino in via Rizzoli, a Crescenzago.

Comitato aziendale: forti criticità nel piano - Il Comitato aziendale europeo di Rcs ha espresso in una nota "grande preoccupazione di fronte alle ipotesi contenute nel piano triennale", che comprende esuberi e cessioni. "Si tratta - dicono al Cae - di un piano che prevede un drastico ridimensionamento degli organici e del costo del lavoro in Italia come in Spagna e un allarmante sacrificio di asset, testate e patrimonio storico del gruppo, a fronte di prospettive di sviluppo molto accelerato sulle iniziative digitali e sull'integrazione tra piattaforme tradizionali e innovative di informazione".

I rappresentanti sindacali dei dipendenti Rcs sottolineano come "aspetti di forte criticità" il fatto che i tagli prospettati vanno a sommarsi ai pesanti interventi già attuati negli anni passati, soprattutto in Spagna, dove solo nel 2012 si sono persi circa 350 posti di lavoro, con un evidente pericolo per il mantenimento della qualità dell'offerta editoriale oltre che un ulteriore aggravio dei carichi di lavoro".

"Il piano si regge su un equilibrio finanziario ancora soggetto a numerose incognite - dice ancora il Cae -, poiché si basa anche su un aumento di capitale da parte degli azionisti non definito negli importi, nelle modalità e nelle finalità".

"Le prospettive di sviluppo del fatturato di gruppo - si spiega ancora -, affidate in larghissima parte alle attività collegate al digitale, sono tutte da verificare nella loro realizzazione concreta, e ancora indeterminati sono gli ambiti di intervento degli investimenti industriali previsti. Il Cae apprezza comunque il metodo di trasparenza nella comunicazione da parte dei vertici di gruppo, che precede e prelude all'avvio di tavoli di negoziazione, e l'apertura verso un obiettivo di ricerca di soluzioni di gestione condivise tra azienda e organismi sindacali".

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