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Eurozona, Draghi: "E' finito tempo delle favole Il debito di alcuni Paesi era sottostimato"

Il presidente della Banca centrale europea prevede la ripresa dell'eurozona a metà 2013. Per Christine Lagarde, la situazione economica dell'eurozona resta fragile

30 Nov 2012 - 10:40
 © Ap/Lapresse

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"La situazione economica nella zona euro resta fragile, nonostante le risposte politiche forti a livello nazionale ed europeo che hanno contribuito a tranquillizzare i mercati". Lo ha affermato il direttore generale Fmi, Christine Lagarde. "La forte recessione nei Paesi periferici della zona euro persiste, e ha causato effetti anche nei Paesi partner". Le fa eco Mario Draghi, presidente Bce: "Faremo tutto il possibile per stabilizzare l'euro".

Lagarde: "Paesi in surplus sostengano gli altri"
Il direttore generale del Fondo monetario internazionale ha invitato i Paesi dell'area euro ad essere maggiormente solidali tra loro. Tramite politiche economiche "asimmetriche" quando necessario, per Christine Lagarde, i Paesi in surplus, attraverso l'aumento dei redditi reali, potrebbero sostenere la crescita di quelli in deficit.

Draghi: "Finito tempo delle favole, debito era sottostimato"
Intanto, Mario Draghi, in un'intervista radiofonica, ha dichiarato che alcuni Paesi dell'eurozona "hanno vissuto in un mondo di favola, sottostimando gli squilibri" come "il deficit e il debito che in alcuni Paesi sono stati ritenuti sostenibili per anni per poi rivelarsi insostenibili".

Draghi: "Ripresa in seconda metà 2013"
Secondo Draghi "non siamo ancora fuori dalla crisi" e "secondo le nostre previsioni la ripresa per l' eurozona arriverà nel secondo semestre del 2013".

"Stabilità euro dipende da governi"
Il numero uno della Bce ha affermato che il piano "anti-spread" annunciato dalla Bce, pronta a intervenire con gli acquisti dei titoli di Stato dei Paesi in difficoltà, sta avendo "effetti significativi" sulla stabilizzazione, che, tuttavia, non dipende solo dalla Bce ma anche dalla determinazione dei governi", ha aggiunto. Necessaria anche un'integrazione, "dobbiamo imparare a condividere la sovranità, a partire dall'unione bancaria", ha aggiunto.

"Riforme del lavoro fondamentali per Italia e Francia"
Ammettendo che il consolidamento fiscale porta inevitabilmente a una contrazione dell'attività produttiva, il presidente della Bce ha aggiunto che per "mitigare l'impatto" degli interventi di bilancio "servono le riforme strutturali". La ricetta consiste nell'eliminare le rigidità di consumi e di mercato del lavoro. In particolare, le riforme per "rendere meno rigido" il mercato del lavoro sono "fondamentali" per Italia e Francia.

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