verso la riforma

Stretta sulle pensioni, il no dei sindacati

Ma la leader di Confindustria, Emma Marcegaglia, replica: "No a veti. Nulla è intoccabile. 40 anni non sono un numero invalicabile"

30 Nov 2011 - 19:29
 © Getty

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Con le pensioni non si può fare cassa: a ribadirlo è Vera Lamonica, segretaria confederale della Cgil con delega al Welfare e alla previdenza. In una nota sottolinea che "sono il lavoro e il fisco i temi centrali della piattaforma Cgil" e che "se fossero vere le notizie riguardo le misure sulle pensioni ci troveremmo di fronte a provvedimenti inaccettabili".

Sulla stessa linea della Cgil anche Cisl e Uil, ma Confindustria non ci sta.

Marcegaglia replica: "No a veti, nulla è intoccabile"
Dalla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, arriva una ferma replica ai sindacati. "Ormai di intoccabile non c'è piu' niente. Certamente credo che vadano toccate le pensioni: 40 anni non sono un numero invalicabile". "Questo non è il momento di porre veti, qui bisogna salvare il Paese" conclude.

Cgil: "Si colpiscono fasce più deboli"
"Il ventilato blocco dell'adeguamento all'inflazione delle pensioni in essere è esattamente il contrario dell'equità - spiega la dirigente Cgil - perché colpisce le fasce più deboli, già impoverite dalla caduta del potere d'acquisto di salari e pensioni, e non in grado di reggere ulteriori colpi a condizioni di vita che si sono fatte sempre più difficili, con effetti anche sulle condizioni generali del Paese segnate dalla caduta dei consumi e delle dinamiche recessive in atto".

Da Cgil no a tetto dei 40 anni
"La Cgil conferma dunque la sua opposizione a cancellare il tetto dei 40 anni, peraltro già oltre 41, che costituisce il necessario legame con il lavoro e la vita delle persone. Così come siamo contrari ad ulteriori anticipazioni dell'innalzamento dell'età per le donne del settore privato". "Inoltre - conclude Lamonica - non si può non sottolineare che, contrariamente a quanto è avvenuto con il precedente Governo, sugli interventi di natura previdenziale va costruito il confronto, e noi auspichiamo il consenso, delle parti sociali".

Camusso: "40 è un numero magico intoccabile"
"Il governo deve sapere che 40 è un numero magico intoccabile e mi pare che questo sia esaustivo della discussione". Lo ha detto il segretario generale della Cgil Susanna Camusso. "Devo anche dire - ha detto ancora la Camusso - che si rischia di continuare a commentare indiscrezioni, indicazioni. Credo sia giunta l'ora che il governo chiami le parti e ponga il tema di quali scelte intende fare e di come intende anche discuterne".  

Uil: "No all'aumento oltre i 40 anni di contributi"
La Uil boccia le ipotesi di portare a 43 gli anni di contribuzione necessari per accedere alla pensione. "Sarebbe ingiusto. I lavoratori non avrebbero nessun aumento alla pensione, lavorerebbero gratis. E' un obolo, una donazione alle casse pubbliche", ha detto il leader Uil Luigi Angeletti.

Angeletti: "Tagliare costi della politica per detassare tredicesime"
Attraverso una riduzione significativa dei costi della politica si potrebbe arrivare a ridurre strutturalmente la tassazione delle tredicesime. Ne è convinto Luigi Angeletti, secondo il quale "se fossimo rigorosi nel tagliare" i costi della politica "ricaveremmo alcuni miliardi di euro ogni anno, addirittura 10, e in dieci anni sarebbero 100 miliardi, sarebbe uno strumento per abbattere il debito e ci consentirebbe una strutturale detassazione delle tredicesime".

Cisl: "No al blocco del recupero dell'inflazione per le pensioni"
Alle ipotesi paventate dal governo in tema di riforma previdenziale, dura anche la reazione del segretario generale della Fnp Cisl, Gigi Bonfanti. "Diciamo un no deciso all'ipotesi di un blocco totale del recupero dell'inflazione per le pensioni che il governo vorrebbe attuare nel 2012".

"Ci auguriamo che l'ipotesi annunciata non si traduca in realtà poiché, se così fosse, ciò dimostrerebbe l'incapacità o la mancanza di volontà da parte di questo governo di avviare le riforme eque già più volte annunciate e, al contempo, la totale indifferenza nei confronti di una parte della società che si è già impoverita in questi anni e continua a vivere sulla propria pelle i risvolti più negativi di questa crisi".

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