IL CONSORZIO NAZIONALE DEGLI OLI MINERALI USATI

Rigenerare un rifiuto per creare una risorsa

Da quarant’anni il CONOU trasforma un rifiuto pericoloso in un nuovo prodotto di alta qualità. Per scoprire come, siamo andati a visitare lo stabilimento di Ceccano, nel Lazio  

di Marco Vassallo
22 Dic 2025 - 10:13
 © E-Planet

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Raccogliere su tutto il territorio italiano gli oli minerali usati, rigenerarli e reimmetterli nel circuito produttivo. Ecco la missione del CONOU, il Consorzio Nazionale degli Oli Minerali Usati: trasformare un rifiuto pericoloso in nuove basi lubrificanti di elevata qualità.

Per scoprire come, siamo andati a visitare lo stabilimento di Ceccano, nel Lazio. Qui abbiamo incontrato  Riccardo Piunti, Presidente CONOU, che ci ha spiegato quali sono i primi step della procedura. 

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Dobbiamo pesare l'olio usato che è contenuto nelle autobotti che arrivano dai 58 concessionari che abbiamo in Italia e che si occupano di raccogliere l'olio minerale usato in tutta Italia”.

- Che cos'è esattamente l'olio minerale?

L'olio minerale è quello dei motori (come tutti noi sappiamo, nella nostra macchina mettiamo l'olio minerale lubrificante) ed è quello che si usa nei processi di fabbricazione. Dopo un certo tempo non è più idoneo all'uso per cui era previsto. Con dei mezzi dedicati andiamo in giro per tutti i villaggi, paesi, città e aspiriamo questo olio a titolo gratuito”.

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Le alternative infatti sono due. Da una parte abbiamo un olio minerale usato che è un rifiuto pericoloso che è difficile anche da bruciare perché sarebbe complicato per le emissioni. Dall'altra, se questo olio minerale arriva in un impianto come questo poi ne esce nuovo. Quindi chiaramente la differenza è ben evidente, anche perché si evita di importare il petrolio che serve per produrre questo olio lubrificante”.

- L'Italia è all'avanguardia per la rigenerazione degli oli. 

Noi raccogliamo tutto l'olio minerale usato e lo rigeneriamo per il 98%. La media europea è molto più bassa perché tra una raccolta che non è altrettanto completa e una regionalizzazione che non è altrettanto completa, si ha una percentuale di olio rigenerato del 50%”.

- L'olio raccolto, ovviamente, passa prima dai laboratori per capire se è rigenerabile.

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Ne abbiamo parlato con Jacopo Jirillo, Direttore di Stabilimento Itelyum di Ceccano:

Si fa un'analisi completa per vedere se ci sono degli inquinanti all'interno di questo olio usato e se questi inquinanti superano determinati valori viene dichiarato non rigenerabile. Parliamo ad esempio dei diluenti o dei metalli pesanti”. 

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- Dell'olio si cerca di recuperare tutto il possibile.

Dall'olio usato possiamo ottenere il 69% di base rigenerata nuova. Il cambio dell'olio di una macchina (circa 10 litri), per esempio, inquina quanto una superficie corrispondente a tre campi da calcio”.     

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- Il consorzio ha più di 40 anni di storia, ma come nasce?

Riccardo Piunti, Presidente CONOU: “Più di 40 anni fa con un decreto del Presidente della Repubblica, fu costituito il Consorzio in base al principio che i produttori di lubrificanti dovevano occuparsi non solo di vendere i prodotti, ma anche di gestire il lubrificante finito una volta che non era più idoneo all'uso. In tutti questi anni il Consorzio ha raccolto oltre 7 milioni di tonnellate di olio usato e attualmente ne raccoglie circa 190.000 all'anno. Immaginatevi uno stadio olimpico pieno di olio usato. Ecco, tutto questo olio viene rigenerato, come abbiamo visto, in impianti come quello di Ceccano”.

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