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La Nuova Diga Foranea del Porto di Genova

Una visione del futuro della navigazione con una forte connotazione green

La Nuova Diga Foranea del Porto di Genova - foto 1
Tgcom24

Per contenere l’impatto ambientale sono fondamentali progetti e soluzioni tecnologiche in grado ridurre le emissioni nocive nell’atmosfera. È il caso della Diga Foranea che sarà costruita nel Porto di Genova. Giovedì 4 maggio è stata posata la prima pietra di questa struttura destinata a offrire una nuova dimensione all’attività portuale del capoluogo ligure, che rappresenta già il punto di riferimento per l’80% delle industrie manifatturiere del Nord Italia, senza dimenticare l’importanza fondamentale come hub turistico per le navi da crociera. Una visione del futuro della navigazione con una forte connotazione green.

"La costruzione della Nuova Diga Foranea di Genova persegue sostanzialmente tre obiettivi. Il primo, l'accessibilità tecnico-nautica del Porto di Genova in condizioni di sicurezza, la sicurezza infatti è molto cambiata negli ultimi decenni. Il secondo, l'aumento dei volumi e dei traffici: con l'attuale diga esistente noi abbiamo già avuto limitazioni non alle nuove navi più grandi ma anche a quelle che tradizionalmente arrivavano. Il terzo obiettivo, quello meno facile da declinare ma potenzialmente il più seducente. Un esempio pratico? In una nuova diga spostata di 400 metri è possibile un domani fare qualche riempimento e creare aree di appoggio per navi che arrivano che oggi assolutamente non potrebbero utilizzare questi maggiori specchi acquei" ha spiegato Paolo Emilio Signorini, Presidente Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e Commissario Straordinario per la Realizzazione della Nuova Diga Foranea. 

Posata la prima pietra per la Nuova Diga Foranea del Porto di Genova 

Genova si appresta a rafforzare il suo ruolo di hub strategico per il Mediterraneo. Si è tenuta giovedì 4 maggio la posa della prima pietra della Nuova Diga Foranea, opera unica al mondo per complessità ingegneristica, dimensioni e ricadute positive sulla città e sul sistema Paese. È una delle grandi opere di valenza strategica che si realizzano in Italia con i fondi del PNRR, ed è stata resa possibile grazie al lavoro sinergico dell’Autorità di Sistema Portuale, delle Istituzioni territoriali e del Governo nazionale. Con l’aggiudicazione nell’ottobre scorso al consorzio PERGENOVA BREAKWATER e l’avvio della progettazione esecutiva, si è arrivati giovedì alla posa della prima pietra, milestone che conferma il rispetto delle tempistiche del PNRR e il completamento della prima fase della Nuova Diga foranea di Genova nel 2026.

 

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Durante la realizzazione dell’opera è previsto l’utilizzo di materiali di recupero. In particolare, i cassoni in cemento armato che comporranno la diga verranno riempiti, per essere stabilizzati sul fondale, con il materiale proveniente dai dragaggi dei fondali del Porto di Genova e dallo smantellamento della vecchia diga. Ma non si tratta dell’unica soluzione destinata a contenere l’impatto dei lavori.

"Il 90% di tutto il materiale della diga arriverà via mare, quindi non avremo un impatto di entrate, di uscite di mezzi, di movimentazione o di polveri. La maggior parte del materiale che arriverà da terra servirà per costruire i cassoni, non per riempirli. Noi utilizziamo quindi un'economia circolare per il materiale di demolizione della diga esistente e il materiale di dragaggio per riempire i cassoni. Intorno alle aree di cantiere ci sarà un tubo che sparerà bolle d'aria: questa tecnologia consente di attenuare fortemente i rumori in acqua e di proteggere dall'impatto la flora e la fauna che circonda l'area di cantiere" continua Paolo Emilio Signorini.

La nuova diga, oltre a permettere l’accesso in sicurezza alle navi, consentirà al Porto di Genova di ospitare imbarcazioni di ultima generazione che, oltre a essere di dimensioni maggiori, contribuiranno così a migliorare l’efficienza del trasporto delle merci, utilizzando le tecnologie d’avanguardia per la riduzione delle emissioni nell’atmosfera.  

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