FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Il progetto per difendere i fondali della Sardegna dalla pesca a strascico illegale

L’Area Marina Protetta Penisola del Sinis sarà la prima in Sardegna a dotarsi di un sistema di dissuasori a difesa dei fondali

Il progetto per difendere i fondali della Sardegna dalla pesca a strascico illegale - foto 1
Pexels

 

La pratica della pesca a strascico è una tra le più diffuse al mondo ma è anche una delle principali cause di devastazione degli ecosistemi marini e di perdita della biodiversità. Le reti a strascico, infatti, distruggono e asportano qualunque cosa incontrino sul fondale, pesci, invertebrati, coralli, alghe, Posidonia, lasciando alle spalle un ambiente devastato. L’Area Marina Protetta Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre sarà la prima area in Sardegna a dotarsi di un sistema di difesa dei fondali. Il progetto, realizzato in collaborazione con gli stessi pescatori che hanno identificato le zone più vulnerabili, si chiama SATURN - Strutture Antistrascico per la TUtela e il Ripristino Naturale - e ha come obiettivo quello di difendere il mare dalla pesca a strascico illegale, specie nelle zone protette e a meno di tre miglia dalla costa.

Una sessantina di dissuasori verranno posizionati nelle prossime settimane al largo della Costa del Sinis, barriere strategicamente disposte a scacchiera su fondale sabbioso a 35 metri circa di profondità. “Un posizionamento che impedisce l’avanzata dello strascico illegale negli habitat più sensibili, dove è presente coralligeno o Posidonia oceanica e dove i danni possono essere irreversibili e catastrofici per l’intero ecosistema marino, a danno di tutto il comparto della stessa pesca, soprattutto quella artigianale e tradizionale”, dichiara Francesca Frau, biologa marina della Fondazione MEDSEA.

Il progetto per difendere i fondali della Sardegna dalla pesca a strascico illegale - foto 2
Pexels

 

Il progetto SATURN, coordinato dalla Fondazione MEDSEA in partnership con il Flag Pescando della Sardegna Centro Occidentale e dall’Area Marina Protetta Penisola del Sinis, è il primo esempio di autotutela voluto dai pescatori stessi. L’iter autorizzativo si è concluso nei giorni scorsi con un’ordinanza della Capitaneria di Porto e nelle prossime settimane si procederà alla messa in posa dei dissuasori. “Chiaramente la posa di queste barriere non risolve il problema alla base, ma certamente lo affronta con questo progetto vogliamo dare un segnale forte, ovvero che esiste una comunità coesa qui in Sardegna, che vuole contrastare culturalmente lo strascico illegale e impunito nel Mediterraneo. Pensiamo che questo progetto debba essere divulgato tra i pescatori, i pescherecci, le autorità, tra i cittadini, e portato nelle scuole e tra i ragazzi”, con queste parole Sandro Murana, presidente dell’Associazione Flag Pescando della Sardegna Centro Occidentale, spiega le motivazioni di questo particolare gesto.

Non solo fatti ma anche divulgazione. Parallelamente alla messa in posa dei dissuasori, prenderà vita un progetto di comunicazione e sensibilizzazione che racconterà tutte le varie fasi di SATURN. Durante tutto il 2023 verranno effettuate le rilevazioni alla fine dell’anno saranno disponibili tutti i dati per capire l’efficacia del progetto.

Commenti
Commenta
Disclaimer
Grazie per il tuo commento

Sarà pubblicato al più presto sul nostro sito, dopo essere stato visionato dalla redazione

Grazie per il tuo commento

Il commento verrà postato sulla tua timeline Facebook

Regole per i commenti

I commenti in questa pagina vengono controllati
Ti invitiamo ad utilizzare un linguaggio rispettoso e non offensivo, anche per le critiche più aspre

In particolare, durante l'azione di monitoraggio, ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che:
- Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV
- Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti
- Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni
- Più in generale violino i diritti di terzi
- Promuovano attività illegali
- Promuovano prodotti o servizi commerciali