Il progetto prevede l’utilizzo di dispositivi di monitoraggio bioacustico e di piattaforme cloud e intelligenza artificiale. In otto oasi del WWF sono stati installati 48 dispositivi che hanno raccolto oltre 500mila registrazioni audio di specie animali, soprattutto avifauna, fornendo dati dettagliati sulla presenza e variazione della biodiversità nelle diverse aree agricole osservate. La metà coltivate tradizionalmente, l’altra con metodo biologico. Come ha spiegato Fabio Romano di Huawei Italia: “La tecnologia è a tutti gli effetti a supporto dell’analisi e riesce a restituire informazioni in tempo reale, sia nello scenario del contrasto degli illeciti sia nello scenario del monitoraggio della presenza e della ricchezza della biodiversità all’interno dei parchi”.
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