Il fotografo tedesco che nei primi del '900 girava l'Italia alla ricerca di modelli "greci". Spacciava per arte materiale omopornografico per facoltosi turisti
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Wilhelm von Gloeden, meglio conosciuto come il barone Guglielmo, fu un fotografo tedesco che lavorò soprattutto in Italia. Nacque in Germania nel 1856, morì a Taormina nel 1931. Le sue opere più famose sono gli studi di nudo maschile in ambiente pastorale di ragazzi siciliani, che fotografava assieme ad anfore o costumi ispirati all'antica Grecia, per suggerire una collocazione idilliaca nell'antichità che rimanda all'Arcadia.
Ma era solo una forma pretestuosa per mascherare vero scopo di tali immagini: stimolare le fantasie sessuali di tipo omoerotico di facoltosi turisti stranieri in visita in Italia.
Da un punto di vista moderno, il suo lavoro è notevole per il suo uso sapiente e controllato dell'illuminazione, così come per l'elegante messa in posa dei suoi modelli. Alla perfezione artistica dei suoi lavori contribuirono anche l'uso innovativo dei filtri fotografici e di lozioni per la pelle di sua invenzione, una miscela di latte, olio d'oliva e glicerina per mascherare le imperfezioni della pelle.