Si è conclusa in un clima di generale entusiasmo questa fiera giunta alla sua diciannovesima edizione, ospitata da tre anni all’ Oval al Lingotto,
Artissima 2012 Torino © Ufficio stampa
Artissima 2012 si è conclusa in clima di generale entusiasmo. Questa fiera giunta alla sua 19ª edizione, ospitata da tre anni all’Oval al Lingotto di Torino, diretta da Sarah Cosulich Canarutto, conferma il ruolo di Torino come capitale culturale e dell’arte contemporanea.
E’ tra gli appuntamenti più attesi della stagione autunno-inverno che richiama non solo gli addetti ai lavori.
Nel segno effervescente del rosa, quest’anno la fiera ha presentato 172 gallerie di cui 53 italiane, 119 straniere. Interessanti le new entries: Brasile, Israele, Guatemala e Marocco, quasi 200 collezionisti provenienti da diverse parti del mondo.
Suddivisa nelle quattro tradizionali aree : Main Section, New Entries, Present Future, Bak to the Future e una nuovissima piattaforma Com/text, pensata per l’editoria.
Artissima in “in rosa” si è caratterizzata per maggiore dinamismo, con una netta predominanza di donne partecipanti a partire dallo staff della direttrice e più aperta alla sperimentazione post-concettuale. Aggirandosi tra gli stand si respirava un’atmosfera positiva e si incrociavano sguardi, di curiosi di ogni età, di trovare chissà quali rivelazioni sul futuro. All’Oval le opere mescolate in maniera omogenea, genericamente suddivise in una sezione più “commerciale” e quella “museale” nella loro diversità di tecniche e di linguaggi, nel complesso piacevano perché sembravano dialogare con il pubblico .
C’era di tutto, meno assemblaggi del solito, più pittura, neo scultura post poverista e concettuale, video, fotografia, opere polimateriche neo-pop e varie contaminazioni tra i generi che caratterizzano l’arte del presente. Molti i nomi famosi, diversi i maestri messi a confronto con giovani talenti, imperdibile erano le sezioni “Back to de Future” proposte da diverse gallerie, che hanno riproposto artisti degli anni Sessanta, ingiustamente dimenticati.
Utile la rivisitazione di una sacerdotessa della body art : Valie Export, attualissima nel suo desiderio di mostrare l’organo sessuale femminile, negandone valenza di simbolo erotico, Gina Pane, Barbara Gross le fototessere di Franco Vaccari, Vittorio Tavernari che affronta il tema del corpo, della sofferenza e redenzione, Jozef Robakowski, Roman Singer e molti altri autori che hanno segnato le avanguardie storiche del secondo Novecento. Oltre all’apertura alla sperimentazione, il corpo, rappresentato nella sua fisicità e astratto era un tema ricorrente, declinato da molti autori. All’entrata dell’ Oval, l’immagine di Sophia Loren “The body” di Francesco Vezzoli ricamata con fili d’oro e imprigionata dentro a un’opera di De Chirico dava il benvenuto al pubblico. Quest’anno il premio Illy Present Future è stato assegnato per la prima volta a tre artisti: Vanessa Safavi (Svizzera - Galleria Chert, Berlino ), Santo Tolone (Italia - Galleria Limoncello, Londra) e Naufus Ramirez-Figueroa (Guatemala - galleria Proyectos Ultravioleleta, Guatemala City).
I vincitori saranno premiati con una mostra “a tre” al Castello di Rivoli e secondo la giuria, le loro opere trattano un condensato di temi emergenti, legati alle complesse trasformazioni in atto nell’epoca della globalizzazione e multiculturalismo.
Attenzione, ha chiuso i battenti la fiera, ma la festa dell’arte a Torino continua sino alla fine di gennaio con “Luci d’Artista” che si riaccendono da quindici anni, con l’aggiunta di “Luci in bici” di Martino Gamper, che i cittadini possono attivare pedalando. Le mostre diffuse nei luoghi più suggestivi della città, mirati alla valorizzazione del proprio patrimonio museale e del territorio.
Prendetevi tempo e visitate le mostre incluse nel progetto “ It’s not the end of the world” che prevede l’esposizione del lavoro fotografico “Tulkus 1880 to 2018 “ di Paola Pivi al Castello di Rivoli. Museo d’arte, di Valery Koshlyakov ” Homeless Paradise”, opera site specific all’entrata della Gam (Galleria Civica d’Arte Moderna); di Ragnar Kjartansson “The End Venice 2009”: 144 dipinti realizzati per la 53° Biennale di Venezia in scena alla Fondazione Sandretto de Rebaudengo, di Zena El Khalil “Beirut “I love You - A work in progress” alla Fondazione Merz e infine Dan Perjovschi “Ruin Politics” a Palazzo Madama, dove trovate una video-installazione e una nuova serie di disegni realizzati direttamente sul pavimento nella Corte Mediovale, connotato da reperti archeologici dell’epoca romana. Consigliamo un tour intorno alla sezione “Artissima Lido”, con 5 opere site- specific di artisti internazionali progettate per 5 musei e istituzioni concentrati nella zona del “Quadrilatero Romano”. Andate al Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà, nel Museo di Antichità, all’Archivio di Stato, nella vicina Chiesa del SS. Sudario, al interno del Museo della Sindone e presso il Mao, Museo d’Arte Orientale, non vi pentirete, perché questa scelta strategica mira a potenziare il dialogo tra la fiera, le altre istituzioni culturali della città. E’ un esperimento efficace di cooperazione tra artisti e musei e di strategia culturale sinergica che permette ai torinesi di riscoprire musei e un quartiere affascinate della loro città, mentre ai turisti di esplorare luoghi che, forse senza l’attrazione dell’arte contemporanea non visiterebbero.
Jacqueline Ceresoli
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