Fedor Kuz’mic Suskov, “Arte e Stato”, Galleria Cà Rezzonico, Venezia

Fedor Kuz’mic Suskov, “Arte e Stato”, Galleria Cà Rezzonico, Venezia

Galleria Cà Rezzonico, dal 19 luglio al 4 agosto 2011

02 Feb 2012 - 14:44
 Vittorio Sgarbi alla presentazione della mostra di Suskov alla Galleria di Ca' Rezzonico a Venezia © Ufficio stampa

 Vittorio Sgarbi alla presentazione della mostra di Suskov alla Galleria di Ca' Rezzonico a Venezia © Ufficio stampa

Martedì 19 luglio 2011 Vittorio Sgarbi ha inaugurato la mostra itinerante dell’artista russo Fedor Kuz’mic Suskov, dal titolo “Arte e Stato”, organizzata e prodotta da Salvo Nugnes di Promoter Arte.  Le tele di Suskov (1923 - 2006) giungono a Venezia dopo Pescara al Museo “Casa Natale di Gabriele d’Annunzio”.

La mostra itinerante Arte e Stato, a cura da  Vittorio Sgarbi,  è arrivata così alla sua sesta  tappa. La rassegna, inaugurata a febbraio a

Firenze dal Viceministro Onorevole Francesco Giro, è patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e avviene in contemporanea con le Celebrazioni dell´Arte e della Cultura Russa in Italia del 2011.
L’esposizione presso la Galleria Cà Rezzonico, che durerà dal 19 luglio al 4 agosto 2011, è patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e si inserisce nell’ambito delle Celebrazioni dell’Arte e della Cultura Russa in Italia del 2011.

Nella prestigiosa e suggestiva cornice della Galleria, collocata all’interno del Palazzo Contarini Michiel, sono esposte 20 opere a tema paesaggistico e sacro, nelle quali emerge il profondo amore per la natura e la radicata Fede Cristiana del Maestro Russo, che ne hanno caratterizzato e contraddistinto tutto il percorso esistenziale e artistico, anche molto sofferto.

Per Vittorio Sgarbi le opere di Suskov sono intrise e attraversate da un’energia universale, cosmica, in cui si può cogliere un messaggio soprannaturale.
L’essenza delle opere di Suskov non può essere circoscritta all’interno di una precisa corrente artistica. Il suo stile pittorico appare libero, guidato solo dall’amore intenso per la natura e dalla profonda fede cristiana, vissuta intimamente e celatamente per tutta la durata del regime comunista. In questo risiede principalmente la ricchezza dei quadri esposti e dell’intera produzione artistica del Maestro Russo. Egli seppe officiare il potere con le opere architettoniche e scultoree che gli vennero commissionate dallo Stato, ma, nel contempo, ebbe la capacità e la forza di coltivare il proprio sentimento religioso per l’Arte, attraverso l’esercizio della
pittura.
 
Fedor Kuz´Mic Suskov reinterpreta in modo personale e originale la tradizione bizantina e omaggia, in oltre cinquant’anni di attività, l’arte russa, filtrandola attraverso il proprio sofferto vissuto personale .

Le sue pennellate - scrive Vittorio Sgarbi - celebrano un rituale in cui la parola dei libri sacri si fa visione. E la visione si converte in transvisione”.
 
Le sue tele sono ricche di significati velati e subliminali, che si manifestano solo da uno sguardo temerario, capace di spingersi oltre la superficialità delle apparenze, per cogliere il bagliore di un messaggio soprannaturale. La luminosità è, infatti, l´elemento fondante delle opere di Suskov. 
 
Sgarbi individua la luminosità come elemento fondante “una luce che fonde il segno con il colore, attuando un’unione metafisica superiore, divina”.
 
All’inaugurazione erano presenti l’industriale Luca Marzotto, il conte Carlo Ivancich De La Torriente, il presidente e direttore Paolo De Grandis, il maestro Ludovico De Luigi, il conte Marco Loredan, l'attore Gaetano Carotenuto, l'attore Gianni De Luigi, il dott. prof.  Antonio Augusto Rizzoli, la storica dell'arte Anna Bogena Kovalcik, il curatore Roberto Echer, Beppe Convertini, Vittoria Risi

Con il Patrocinio del:  Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Organizzazione: Promoter Arte, mostre Editoria, Arte

Media Patner: TGCOM

Cona la Collaborazione di: SIAT; INTERLINEA S.p.A.

Vaporetto: stop "Ca' Rezzonico"


Galleria Ca' Rezzonico
Palazzo Contarini Michiel, Dorsoduro 2793
30123 Venezia
Tel-Fax *39 041 5280035
© Ufficio stampa

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 Galleria Ca' Rezzonico: Suskov, Venezia

Biografia Fedor Kuz’mic Suskov

 Fedor Kuz’mic Suskov, architetto, scultore e pittore russo, nasce a Novosoldatka, nella regione di Voronezh, l’11 marzo 1923. È il quarto e l’unico figlio maschio di una famiglia composta dal padre, Kuzma, dalla madre,Tatiana, e da tre sorelle. 
Dai suoi cari è chiamato affettuosamente Fedja.
Tra gli anni Trenta e gli anni Quaranta il padre viene deportato in Siberia e di lui non si hanno più notizie. 
Della sua formazione si occupa il nonno, la cui vivacità intellettuale e la cui religiosità lasciano una traccia indelebile nel giovane artista.
Nel 1941, compiuto il diciottesimo anno d’età, acquisisce il Diploma di Maturità Superiore. Simultaneamente a questo episodio autobiografico scoppia il conflitto bellico: l’Unione Sovietica entra in guerra contro la Germania nazista. 
Suskov si arruola nelle truppe dell’Armata Rossa e, durante i primi combattimenti, viene ferito. L’esperienza militare è per lui determinante. Frequenta la Scuola Ufficiali e scende nuovamente in campo come sostituto comandante della Compagnia di Mortaio. La sua carriera militare non si arresta e gli conferiscono incarichi sempre più importanti sino alla nomina di vice comandante degli ufficiali del Battaglione della Morte della Divisione Panfilovskij, della Guardia Russa. 
In un’impresa estrema è seriamente colpito. 
Entra in uno stato di semicoscienza e sperimenta la transitorietà della vita. 
Questo vissuto è determinante poiché segnerà tutto il resto dell’esistenza del Maestro russo. Lo testimoniano le parole da lui pronunciate, dense di significato mistico e ascetico: “Io non morirò. Devo ancora costruire un tempio”. 
Affermazione che diventerà il leitmotiv dell’intera sua produzione artistica.
Nel 1946 si unisce in matrimonio con Maria Aleksandrovna Kulakova, allora studentessa di medicina. Nel 1947 nasce la loro prima figlia Alla e, due anni dopo, in concomitanza con la laurea della moglie, Suskov si iscrive all’Istituto d’Arte della città Ucraina di Chat’kov. Sempre nello stesso periodo gli alti comandi del Regime Sovietico gli conferiscono la direzione del Reparto di Scultura della cittadina di Voronezh. 
Nel frattempo, nel 1956, nasce la sua seconda figlia, Tatiana. Gli affetti familiari sono, per tutta la durata della sua vita, un forte appoggio ed un grande sostegno. Essi gli danno la forza di affrontare la doppia attività artistica: quella palese di scultore di Regime e quella occulta di pittore devoto e pio.
Tra gli anni Quaranta e gli anni Cinquanta la certezza di essere sopravvissuto grazie all’intervento divino fortifica la sua fede cristiana e lo spinge ad ideare un progetto ambizioso: il Nuovo Testamento. Inizia così un lavoro segreto, all’ombra del Regime, che si esprime prima nella realizzazione di alcuni bassorilievi e poi, quando matura la sensazione che la scultura non gli permette di esprimere l’intensità delle vibrazioni spirituali avvertite, nella pittura. 
Per quattro decenni dipinge segretamente soggetti sacri, guidato da una sorta di vocazione artistico-religiosa, consapevole che nell’Unione Sovietica a lui contemporanea è severamente proibito produrre e diffondere soggetti religiosi di ispirazione cristiana.
Nonostante sia sorvegliato dai servizi segreti e nonostante venga dichiaratamente avversato dal genero di Stalin, riesce a coltivare segretamente la sua fede, esprimendola nelle sue tele. 
Nel contempo, gli vengono commissionate importanti strutture architettoniche ed urbanistiche, che hanno la funzione di celebrare il potere.
Inizialmente è incaricato di seguire la costruzione del monumento dedicato al rettore e fondatore dell’Istituto Agricolo Glink. 
Partecipa a numerosi concorsi pubblici: ciò gli permette di attrarre l’attenzione dei vertici dei funzionari stalinisti. Lunga e indefessa è, infatti, la sua attività di scultore di stato. È autore del circo di Rostov, città bagnata dal fiume Don, e del Monumento alla gloria di Voronezh. In occasione del cinquantenario della Rivoluzione d’Ottobre realizza il Palazzo della Cultura e l’opera Inno alla vita. Nel 1975, il giorno in cui viene inaugurato quest’ultimo monumento, gli viene proposto, dal Ministero della Cultura, la direzione del laboratorio dello scultore scomparso, Evgenij Viktorovic, significativo esponente del realismo socialista. 
Suskov rifiuta.
Negli anni Settanta Suskov viene riconosciuto, a tutti gli effetti, Maestro dell’arte scultorea e la sua attività di architetto raggiunge il culmine. Il suo scalpello lascia traccia in molte città russe: nelle regioni ucraine ed in quelle centrali. 
Sono opere che celebrano il potere comunista, espressioni emblematiche del realismo socialista sovietico, al quale, tuttavia, sa dare una lettura originale e personale. 
Lo testimoniano le statue del vate della Rivoluzione d’Ottobre Vladimir Vladimirovic Majakovskij e del cantore della vita e del lavoro dei contadini Aleksey Vasilievich Koltsov. Entrambe le figure dei poeti sono attraversate da un’intensa tensione descrittiva, filtrata da una vibrante vena emotiva. 
Si tratta di impronte lievi, lasciate sulle sue opere monumentali dalla sofferenza profonda, generata dall’impossibilità di professare palesemente la religione cristiana.
I movimenti di riforma che dilagano nell’Est tra gli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta hanno come esito finale l’epilogo del Regime Comunista. 
Ciò gli consente di mostrare al pubblico le sue tele, tenute nascoste per anni.
Si tratta di tavole che hanno come soggetti non solo temi sacri, ma anche scenari paesaggistici popolati da montagne, da boschi di betulle, da corsi d’acqua rischiarati dai riverberi generati dall’alternarsi ciclico delle stagioni. È come se, attraverso le scelte cromatiche decise ed i movimenti morbidi del pennello, desiderasse celebrare la bellezza dell’intero Creato. Per questo la sua pittura è illuminata dall’interno da un bagliore, che le conferisce un’aurea soprannaturale.
Sono circa 400 le opere che realizza nel corso della sua vita. 
Le numerose bozze rimaste incompiute, documentano, oltre alla sua fervida creatività, l’impossibilità di portare a compimento i progetti ideati a causa dell’infermità, che lo colpisce e che lo paralizza.
Tutta la produzione pittorica testimonia il percorso spirituale intimo del Maestro russo, che ha sempre saputo guardare alla realtà con rispetto. 
Nei suoi quadri si avverte la devozione profonda di un uomo intimamente convinto del disegno divino, che guida ogni essere vivente ed ogni manifestazione naturale. 
Sono proprio il rispetto e la devozione gli elementi che trasudano dalle sue opere, apprezzate, da subito, sia dal pubblico, sia dalla critica.
Dopo la sua morte, avvenuta il 12 luglio 2006, in seguito ad una malattia gravissima alla colonna vertebrale, che lo costringe all’immobilità, la stampa russa lo ricorda con articoli encomiastici, riconoscendone l’ingegno creativo. Tra questi lo celebra l’architetto Nicolai Federovic Gunenkov, riconoscendo in lui una rara sensibilità ed una notevole capacità tecnica. 
La sua attività artistica è sempre supportata dagli affetti dei familiari: quello della moglie prima, e quelli dei figli e dei nipoti (Anna, Larissa e Alessandro) poi.
Proprio alla nipote Anna Aleksandrovna Nazarova decide di lasciare in eredità l’intera collezione delle sue opere. Un atto d’amore che lei avverte e legge come se fosse investita di una missione: quella di divulgare e di mostrare la genialità ed il talento del nonno, per troppo tempo soffocato dalla cieca censura di stato.
La storia artistica e personale di Fedor Kuz’mic Suskov, infatti, dà voce ad un’intera generazione di artisti e letterati russi, che hanno saputo coltivare la loro religiosità, senza piegarsi alla dittatura culturale stalinista.
MOSTRE PERSONALI 
 
1992  Fedor Kuz’mic Suskov, Voronezh State University, Voronezh, Russia.
1992 Il Nuovo Testamento, Stefan Dumitrescu Galleries, Iasi, Romania.
1993 Personal exhibition of Fedor Kuz’mic Suskov, La Petite Galerie, Paris, France.
1994 Mostra personale di Fedor Kuz’mic Suskov, Galerie "La deuxième renaissance",   
         Ginevra, Svizzera .
1995 Il Nuovo Testamento di Fedor Kuz’mic Suskov, Piazza della Libertà, Char'kov, 
         Ucraina.
1998 Fedor Kuz’mic Suskov, Galleria del Maneggio, Mosca, Russia.
1998 Personal exhibition of Fedor Kuz’mic Suskov, Cupola Art Galleries, Iasi, Romania.
1998 La pittura segreta di Fedor Kuz’mic Suskov, Vienna, Austria.
1999 Personal exhibition of Fedor Kuz’mic Suskov, Gheorghe Asachi Library, Iasi, 
         Romania.
2004 Fedor Kuz’mic Suskov, Piazza Indipendenza, Kiev, Ucraina.
2005 Fedor Kuz’mic Suskov, piazza antistante il Monumento alla Madrepatria, Kiev, 
         Ucraina.
2005 Personal exhibition of Fedor Kuz’mic Suskov, World Trade Centre Iasi, Romania.
2007 Personal exhibition of Fedor Kuz’mic Suskov, Art Galleries Cupola, Iasi, Romania.
2009 Il Nuovo Testamento di Suskov, "Annunciation Cathedral, Voronezh" Annunciation 
         Cathedral, Voronezh, Russia. 
2010 L’opera pittorica di Fedor Kuz'mic Suskov, ex Chiesa delle Zitelle all'interno del    
         complesso architettonico di San Michele, Roma, Italia.
 
MOSTRE COLLETTIVE 

1992 Mostra collettiva, Hôtel des Ventes de la terrasse tableaux Russes, Paris, France.
1993 Collective exhibition, Adeko Art Galleries, Paris, France.
1993 Mostra nazionale "Kosmos", Kaliningrad, Russia.
1993 La pittura russa d'oggi, Vaeile, Romania.
1993 I nomi nell'arte, Mosca, Russia. 
1993 Mostra dei pittori russi, Calgary, Canada. 
1994 Collective exhibition, Hôtel Drouot, Paris, France.
1997 Capolavori di Mosca e di San Pietroburgo, Villa San Carlo Borromeo, Senago, 
         Milano, Italia.
1999 La luce di Mosca, Villa San Carlo Borromeo, Senago, Milano, Italia.
1999 Art communication tour 99, esposizione austro-russa, Centro nazionale d’arte 
         contemporanea di Mosca, Russia.
2000 La mostra dei pittori di Mosca, Malojaroslavec, Russia.
2001 Artisti russi del Novecento, Exhibition Centre Constantin Brâncus, Chisinau, 
        Repubblica di Moldova.
2001 I pittori della galleria Zamoskvorecje, Mosca, Russia. 
2001 Collective exhibition, Galleria Krokin, Mosca, Russia.
2001 Les temps moscovites, Centro Nazionale di Arte contemporanea, Vilnius, Lituania.
2002 Collective exhibition, Galleria Palitra, Kharkov, Ucraina. 
2002 Mostra collettiva, L'arte russa del Novecento, Boscolo Hotel Tower, Bologna, Italia.
2002 I laboratori di Art Moscow, Mosca, Russia.
2004 Art Moscow, Galleria Krokine, Mosca, Russia. 
2007 Collective exhibition, Secret Fairway, II Moscow Biennale of Contemporary Art, 
         Moscow.
2008 Collective exhibitio, World Trade Center, Iasi, Romania.
2008 Collective exhibition, Triptych Gallery, Ucraina. 
2009 Collective exhibition, Cupola Art Galleries, Iasi, Romania.
2009 Collective exhibition, Palazzo dell'Università, Bucarest, Romania.

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