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Nobel alla letteratura a Mo Yan

Ufficio stampa

Mo Yan (pseudonimo di Guan Moye), è stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura con la motivazione: "con un realismo allucinatorio fonde racconti popolari, storia e contemporaneità".  È il secondo cinese a ricevere questo riconoscimento dopo Gao Xingjlian nel 2000.
Mo Yan, nasce nel 1955 da una famiglia numerosa di contadini poveri, a Gaomi, nella provincia dello Shandong. Nel febbraio del 1976 abbandona il povero e isolato paese natale per arruolarsi nell'esercito. Fa il soldato semplice, il caposquadra, l'istruttore, il segretario e lo scrittore. Nel 1997, congedatosi dall'esercito, inizia a lavorare per un giornale. Nel frattempo si è laureato presso la Facoltà di Letteratura dell'Istituto Artistico dell'Esercito di Liberazione Popolare (1984-1986) e ha ottenuto un Master in Studi letterari e artistici presso l'Università Normale di Pechino (1989-1991). Inizia a pubblicare nel 1981.

Fra le sue numerose opere narrative, Einaudi ha finora pubblicato Sorgo rosso; L'uomo che allevava i gatti; Grande seno, fianchi larghi; Il supplizio del legno di sandalo e Le sei reincarnazioni di Ximen Nao. Delle sue undici novelle si ricordano Felicità, Fiocchi di cotone, Esplosioni, Il ravanello trasparente. Tra i racconti, Il cane e l'altalena e Il fiume inaridito, che Einaudi ha pubblicato L'uomo che allevava i gatti e altri racconti.
Ha anche scritto opere teatrali e sceneggiature cinematografiche come Il sole ha orecchieAddio mia concubina e Sorgo rosso di Zämg Yimóu, vincitore dell' Orso d'Oro al Festival di Berlino nel 1988.  Nel 1977 ha vinto il prestigioso China's Annual Writer's Award, il premio letterario cinese più prestigioso, con una elargizione di 100.000 renmibi. Nel 2005 ha vinto il premio Nonnino per la letteratura internazionale. In Italia nel 2002 ha partecipato al Festival di Mantova, nel 2007 ha tenuto un incontro con gli studenti di letteratura cinese dellUniversità Kore di Enna e ha presenziato alla Fiera del Libro a Torino in qualità di scrittore di rilevanza internazionale. Nell'estate del 2010 è stato ospite del Festival letterario "L'isola delle Storie" di Gavoi, in Sardegna. Mo Yan ha fatto appello per la liberazione "il più presto possibile" del premio Nobel per la pace 2010, il connazionale Liu Xiaobo. "Spero che possa riacquistare presto, quanto prima possibile, la sua libertà". Liu Xiaobo, Nobel per la pace nel 2010, è in carcere dopo la condanna a 11 anni di carcere per "sovversione", per aver scritto un testo in favore dell'avvento della democrazia in Cina.

Ufficio stampa

Ma sul South China Morning Post,  il dissidente Wei Jingsheng, che vive ormai da anni in esilio negli U.S.A., afferma che si "tratta di una mossa fatta esclusivamente per compiacere il governo di Pechino. Hanno scelto Mo Yan perché la sua elezione fosse più tollerata dal regime comunista. Questo premio non è veramente basato sulle sue capacità di scrittore ma ha altri scopi e per questo non è degno di nota." Per l'artista Wei Wei, da anni ormai nel mirino delle autorità cinesi: "Dare il premio a uno scrittore come lui - ha detto senza mezzi termini - è un insulto all'umanità e alla letteratura. E' vergognoso che la Commissione abbia fatto una scelta del genere che tra l'altro non è all'altezza della qualità del premio negli anni precedenti". Yu Shicun, saggista e critico letterario: "non ha senso. Le sue opere sono state influenzate dalla letteratura latino-americana, non penso che abbia creato proprie cose originali. Noi intellettuali non lo vediamo come un innovatore della letteratura cinese". Per Mo Zhixu, scrittore di Pechino, "Mo Yan non ha una personalità indipendente".

Estratto dalla volontà di Alfred Nobel: "Tale interesse è diviso in cinque parti uguali, che è ripartito come segue: / --- / una parte alla persona che ne hanno prodotto nel campo della letteratura il lavoro più significativo in una direzione ideale ..."

http://www.nobelprize.org/