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Da vittima di bullismo a star del web: la vita di Elisa Maino dentro e fuori dai social

Ha quindici anni e spopola in rete. Considerata uno dei fenomeni del momento, la giovane influencer racconta a Tgcom24 la sua esperienza, tra numeri record e obiettivi ancora da realizzare

Da vittima di bullismo a star del web: la vita di Elisa Maino dentro e fuori dai social - foto 1
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E' nata nel 2003, frequenta il liceo classico e ama la danza.

Niente di strano, se non fosse che ha già scritto un libro, girato un film e ha 5 milioni di follower che la seguono sui social. Quindici anni e tanti sogni nel cassetto, Elisa Maino è da molti considerata la webstar del momento: diventata famosa grazie a Musical.ly – piattaforma su cui i più giovani si divertono a postare playback di canzoni o serie tv – e lanciatissima dal successo del suo libro #Ops, la giovane influencer si prepara a un altro esordio: quello al cinema.

Dall'1 al 4 di novembre uscirà nelle sale “#Ops – L'Evento”, docufilm che ripercorre le tappe principali della tua vita. Com'è nata l'idea?
Volevo raccontare chi sono veramente lontano dai riflettori, com'è la vita di Elisa Maino fuori dal web. Nel film si parla della mia infanzia, della mia famiglia e di tutti i valori che mi ha trasmesso, come l'importanza dell'istruzione scolastica. Abbiamo iniziato a fare le riprese mentre ero in tour per presentare il libro, per cui si vedono gli incontri con i fan o scene divertenti di qualche backstage. Accanto a tutto questo, che per me è la quotidianità, svelo di più su me stessa, su ciò che amo fare e su quali sono le mie passioni.

Cioè?
Amo la danza. Purtroppo ho smesso dopo essermi trasferita a Milano – da Riva del Garda, dove Elisa abitava fino a pochi mesi fa ndr -, ma ho sempre ballato e spero di ricominciare presto. L'altra mia grande passione è la scrittura e pubblicando #Ops posso dire di aver realizzato un sogno.

Che dedichi a tua nonna
Esatto. Lei adorava comporre poesie e il libro è un modo per renderle omaggio. Non a caso #Ops è l'acronimo di “ora puoi scordarmi”: l'ultima frase che mi disse prima di morire. Il nostro era un legame speciale perché quando i miei genitori erano a lavoro io restavo con lei. Mi ha trasmesso tantissimi tratti: da quelli apparentemente più frivoli, ad esempio l'interesse per il make-up, a quelli meno frivoli, come appunto la scrittura. Mi dava consigli su tutto, anche sui video che postavo.

A che età hai cominciato a fare video?
Ho iniziato a dodici anni su YouTube, ma non avevo molte visualizzazioni. Poi ho scoperto Musical.ly e piano piano i follower sono aumentati.

Fino a diventare 5 milioni, se sommati a quelli di Instagram. Come fai a gestirli?
Li ho fidelizzati, credo, grazie alla mia spontaneità. Mi piace postare contenuti divertenti ma mai costruiti. Per tutto il resto mi aiutano i miei genitori e mio fratello: loro hanno le password di tutti i miei profili, possono accedere quando vogliono. Il che rappresenta un enorme vantaggio quando ti trovi davanti a un malintenzionato o a un hacker. Una volta sono entrati nel mio account di Instagram e hanno iniziato a ricattare mio padre: per fortuna ce ne siamo accorti subito e abbiamo risolto senza danni.

Hai degli hater? Leggi i loro commenti?
Leggo tutto. Ho imparato ad accettare le critiche perché se sono costruttive è un modo per migliorarsi. Se invece sono insulti ingiustificati non ci faccio caso. Quello del bullismo è un tema di estrema attualità.

Approfittando della tua posizione, c'è un messaggio che vorresti lanciare?
Io stessa sono stata vittima di bullismo: mi prendevano in giro perché avevo l'acne. Oggi l'ho superata, ma è importante dare il giusto peso alle cose. Non lasciare che qualcun altro ti crei delle insicurezze, eventualmente chiedere l'aiuto di un adulto. Ripeto: non bisogna vergognarsi di niente.

Dove ti vedi tra qualche anno? Hai un sogno che vorresti realizzare?
Dopo il liceo classico vorrei iscrivermi a medicina, diventare dermatologa. E magari scrivere un altro libro.