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Bozzetto venduto per poche lire riconosciuto come un Modigliani: ora vale una fortuna

Il quadro è stato per tutto questo tempo chiuso nel cassetto di un privato che lo aveva comprato negli anni Settanta per 55 mila lire

Bozzetto venduto per poche lire riconosciuto come un Modigliani: ora vale una fortuna - foto 1
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Il bozzetto è rimasto per decenni chiuso in un cassetto, finché il suo proprietario, che lo aveva acquistato negli anni Settante per appena 55 mila lire, non ha voluto verificarne l'autenticità.

Il dipinto in questione è un inedito di Amedeo Modigliani, olio su tela, raffigurante Jeanne He'buterne, la donna del notissimo quadro presente al Metropolitan di New York. L'avvocato del proprietario, del quale ancora non è stato diffuso il nome, spiega: "Sono state effettuate analisi chimico-scientifiche universitarie sull'opera e, dopo cinque anni di perizie, è arrivata l'autenticazione da parte del Tribunale di Venezia: si tratta proprio di un Modigliani autentico". Poi aggiunge: "E' difficile fare stime sul valore, ma potrebbe valere sui 10 milioni di euro".

L'autenticazione - Il proprietario dell'opera, tramite l'avvocato Pierpaolo Alegiani, professionista con studio a Jesolo (Venezia), ha deciso di appellarsi al Tribunale di Venezia con una richiesta di Accertamento Tecnico Preventivo. Al termine della verifica, il collegio dei consulenti nominati dal Tribunale, si è espresso per "l'indubbia attribuibilità del dipinto ad Amedeo Modigliani e l'autentica posta sul retro di indubbia mano del mecenate Leopold Zborowski". L'opera in questione sembra identica al famoso olio su tela esposto al MET di New York. Tale somiglianza è facilmente riscontrabile leggendo la scritta in lingua polacca riportata sul retro della tavola, che recita: "Caro amico Durini, questo bozzetto e' stato dipinto da Amedeo Modigliani nel 1919" , firmato Leopold Zborowski.

Un lavoro durato anni - "Da qui il primo punto di forza per sostenere che si tratti di un'opera autentica", spiega l'avvocato Pierpaolo Alegiani,  "in quanto autenticata nel 1920 niente meno che dal mecenate del maestro Modigliani. Prima di poter però affermare che si tratta di un'opera autentica sono state eseguiti tutte le analisi oggi disponibili presso le migliori universita' italiane (Modena, Reggio-Emilia e Genova). Analisi che sono poi state comparate con quelle disponibili eseguite su altre opere di Modigliani, sulle quali vi è certezza di attribuzione". "Questo corposo lavoro durato anni", ricostruisce ancora il legale, "ha confermato la piena corrispondenza degli elementi pittorici e chimici. La ricerca, poi, è andata oltre verificando anche l'autenticità della calligrafia posteriore e della firma di Leopold Zborowski, confrontata con lettere autentiche del mecenate conservate a Parigi. Anche tale ricerca ha dato esito positivo". A questo punto il passo successivo e quantomeno fondamentale è stato l'esame da parte di un collegio di periti nominato dal Tribunale di Venezia, in sede di procedimento di accertamento tecnico, chiesto dallo stesso legale.