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Addio a Germano Celant, è morto il critico d'arte che "creò" l'Arte Povera

Il mondo dellʼarte piange il grande teorico, fondatore di uno dei movimenti contemporanei più conosciuti al mondo. Direttore della Fondazione Prada, fu curatore del Guggenheim e della Biennale di Venezia

Germano Celant 

Ricoverato da un mese all'ospedale San Raffaele di Milano, è morto Germano Celant, 80 anni, il teorico del movimento Arte Povera. A dare la notizia il sito Art Tribune, secondo cui il critico, nato a Genova nel 1940, aveva manifestato i sintomi da Covid-19 di ritorno dagli Stati Uniti, dove era stato per l'Armory Show. Poi il ricovero e il decesso per le complicanze dovute anche al diabete. Celant lascia la moglie, Paris Murray, e il figlio, Argento Celant.

Franceschini: "Mondo della cultura piange un genio italiano" "Il mondo della cultura e della creatività oggi piange la scomparsa di un altro suo grande esponente", ha commentato il ministro della Cultura Dario Franceschini esprimendo il suo cordoglio. "Germano Celant, cui si deve una delle avanguardie creative italiane più feconde del Novcento, lascia un'Italia impoverita del suo genio e del suo talento".

 

Teorico del movimento Arte Povera Autore di oltre 50 pubblicazioni, tra i quali importanti scritti teorici come Conceptual Art, Arte Povera, Land Art del 1970, Celant è noto come il fondatore dell'Arte Povera, movimento artistico nato alla fine degli Anni Sessanta che era basato sulla riappropriazione del rapporto Uomo-Natura, sull'immanenza, sull'importanza del gesto artistico e che ha raccolto nomi poi diventati molto noti dell'arte italiana, da Alighiero Boetti a Luciano Fabo, da Jannis Kounellis a Giulio Paolini, Pino Pascali, Emilio Prini, Michelangelo Pistoletto, Alberto Burri.

 

Dal Guggenheim alla Fondazione Prada Nella sua lunga carriera, Celant è stato curatore al Guggenheim di New York e ha curato tantissime rassegne nei musei di tutto il mondo, lavorando con il Centre Pompidou di Parigi, la Royal Academy of arts di Londra, palazzo Grassi a Venezia. E' stato direttore della prima Biennale di Firenze Arte e Moda e della Biennale di Venezia nel 1997. Era direttore artistico della Fondazione Vedova a Venezia e dal 2015 aveva assunto la direzione artistica della Fondazione Prada a Milano.

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