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Un compleanno che testimonia la qualità

L’iconico leprotto bianco che si lecca i baffi dello Zafferano Leprotto, a marzo del 2023 soffia sulle prime 60 candeline

Zafferano Leprotto

La storia dello Zafferano Leprotto comincia nel 1963 quando Mauro Bonetti e Sergio Mangini, in via Melchiorre Gioia 67 a Milano, avviano l’azienda. Di gastronomia in gastronomia, di drogheria in drogheria e piccoli negozi, proponevano il loro prodotto certi della qualità superiore offerta e del successo che avrebbe avuto.

 

L’ambizione coraggiosa dei due giovanissimi imprenditori era quella di introdurre in un mercato con competitor affermati, lo zafferano con il livello qualitativo più alto che i consumatori avessero mai provato a un prezzo più elevato rispetto agli altri, proprio per garantire la qualità superiore.

 

Ancora oggi a guidare l’azienda è l’attenzione in ogni fase della lavorazione per ottenere un risultato qualitativo altissimo: l’esclusivo laboratorio di analisi e ricerca interno all’azienda monitora con costanza tutte le fasi della lavorazione. Tutto inizia dalla materia prima che viene selezionata esclusivamente tra le migliori partite di zafferano, questo è possibile solo grazie all’appassionata conoscenza dei mercati di approvvigionamento. Si passa poi alle tecniche di lavorazione che sono tra le più innovative sul mercato e al confezionamento, nello speciale incarto che garantisce un prodotto dal sapore deciso e dal profumo intenso e lo protegge da fonti di calore che potrebbero danneggiarlo.

 

Fu dalla matita di Giancarlo Mangini, fratello di Sergio e noto bozzettista in quegli anni, che nacque, tra una serie di animali proposti, il simpatico disegno dell’intramontabile Leprotto, giocoso e vigoroso, che si lecca i baffi mentre una nuvoletta profumata, proveniente dal risotto, gli solletica il naso.

 

Sono del 1963 le prime iniziative promozionali in-store con i mitici palloncini rossi firmati Zafferano Leprotto che ancora oggi fanno capolino dagli stand nei supermercati.

 

Tra gli oggetti promozionali storici, che negli anni sarebbero diventati veri oggetti da collezione, iconici e ricercatissimi, va ricordata la prima latta per esporre e contenere le bustine di zafferano (1968) e il primo espositore con la simpatica testa ondeggiante, curato nei dettagli e colorato a mano: posizionato sulla bilancia della gastronomia, in bella mostra per ogni cliente, si muoveva sorridente ogni volta che il commesso doveva pesare un prodotto.

 

Con la fine degli anni ‘60, Zafferano Leprotto si avvicina anche al mondo dello sport e Sergio Mangini, appassionato di baseball, contribuisce al suo arrivo in Italia: sponsorizza la prima squadra italiana, maschile e femminile, personalizzando le divise con il logo del brand e sostiene il primo torneo di softball femminile a Parma nel 1977.

 

A partire dagli anni ‘70 e per 20 anni, è protagonista nelle televisioni lombarde con il primo spot pubblicitario, segno di un’azienda ricettiva e attenta a cogliere i progressi nel mondo della comunicazione. Gli anni ’80 sono anni di fermento creativo e il claim che accompagnava il prodotto in bustina fin dall’inizio all’interno del baloon (“Super zafferano”) viene trasformato in “Sapore Giallo” e sul retro compaiono le ricette, per valorizzare maggiormente la versatilità dello zafferano in cucina: non solo Risotto alla Milanese ma Spaghetti alla Leprotto, Pollo in giallo e Sughetti alla Leprotto per accompagnare pasta, riso, pesce o carne. Nei primi anni ’90 ci sarà un’ulteriore revisione del claim, che è quello che ancora oggi compare sulle bustine, in “Sapore deciso” per sottolineare la sua caratteristica distintiva.

 

Dagli anni ’90 vengono realizzati i primi ricettari e i tantissimi gadget (dai vassoi ai frigo box, dalle shopper ai quaderni) con cui venivano - e vengono ancora oggi - omaggiati i consumatori.

 

Negli anni 2000 prendono il via alcune collaborazioni con brand d’eccellenza.

 

Insieme a Guido Gobino, noto maître chocolatier, nel 2017 nasce una doppia versione di cremino Leprotto; con Rigoni di Asiago, nel 2019, vengono ideate tre marmellate Fiordifrutta dal gusto unico arricchite con lo Zafferano Leprotto Bio; nel 2021, con Mielizia, viene proposta una limited edition di mieli allo Zafferano Leprotto. Ultima solo in ordine cronologico, è la collaborazione con Alice Balossi, protagonista a BakeOff Italia 8 e pastry blogger che ha inaugurato qualche mese fa a Milano la sua pasticceria anni ’50, La Baloss. Per festeggiare il compleanno dell’amato Leprotto, ha creato un golosissimo biscotto, disponibile nella sua pasticceria e su www.cosaporto.it dal 20.03.23 al 10.04.23.

 

Un altro aspetto che certamente rende il Leprotto unico è la grammatura delle sue bustine. Dal 2016, nello speciale incarto di Zafferano Leprotto è contenuta polvere per 0,160 grammi: la più alta del mercato italiano!

 

Nel 2019 Zafferano Leprotto fa un viaggio oltreoceano e diventa protagonista al MOMA Design Store. Qui viene esposta tra oggetti italiani iconici come prodotto d’eccellenza del Made in Italy.

 

Con il 2020, viene raggiunto un nuovo importante traguardo, risultato della continua ricerca nei laboratori dell’azienda: nasce Zafferano Leprotto BIO, risultato delle migliori coltivazioni di zafferano provenienti da agricoltura biologica, un percorso di eccellenza lungo tutta la filiera che garantisce sempre al consumatore uno zafferano gustoso, naturale e di qualità.

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