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Hamburger Day: il 28 maggio è la giornata dedicata al panino più famoso al mondo

Il nome hamburger è un omaggio ad Amburgo, città in cui nacque; è il simbolo dello street food americano, ma in realtà fu inventato dagli antichi Egizi. Storia, consigli per prepararlo al meglio e dove mangiarlo

Un classico intramontabile 

Il 28 maggio si celebra l'Hamburger Day: del resto non è un caso se è proprio questo il periodo dell'anno in cui, nonostante la stagione avversa, a maggio iniziano le giornate di sole e si accendono le griglie dei barbecue. L'hamburger è un piatto semplice a prima vista, ma con una storia che si snoda lungo un percorso che attraversa secoli e Paesi.

 

 

La storia dell’hamburger

Simbolo della cucina americana, le origini del panino più famoso al mondo tutt’ora prendono spunto da diverse teorie. Alcuni affermano che a inventare l’hamburger, o perlomeno quello che fu il suo precursore, siano stati gli antichi Egizi, che lo preparavano sotto forma di polpetta.

Un’altra teoria afferma che l’inventore di questo piatto fu il cuoco tedesco Otto Kuasw, che per primo provò a cuocere una salsiccia schiacciandola e servendola poi tra due fette di pane. La creazione dell’hamburger sembra risalire al 1891.

C’è chi afferma che sia nato da Louis Lassen, un immigrato danese che cucinò il primo tortino nel 1900 a New Haven, utilizzando alcune idee che aveva raccolto in Europa. L’hamburger fece il suo debutto ufficiale al festival gastronomico di St. Louis del 1904, ma non ebbe molto successo.

La teoria più plausibile è che l’hamburger sia nato ad Amburgo (da qui il suo nome), città in cui si presume sia stata creata la carne utilizzata per l’hamburger, a cavallo tra il XVIII e XIX secolo. All’epoca la città tedesca era il porto più importante d’Europa, crocevia di popoli, merci e ricette: in seguito, i marinai gli emigrati tedeschi fecero conoscere la bistecca di carne tritata e pressata anche negli Stati Uniti.

Proprio ad Amburgo i primi fast food resero l’hamburger un’icona della modernità, trasformando e perfezionando il panino della ricetta originaria, che da sempre si mangia rigorosamente con le mani. Nel corso del tempo, è diventato un simbolo di convivialità e di informalità, oltre che protagonista di scene di film cult, da Pulp Fiction ad American Beauty, ed è adorato da tante celebrità, come Andy Warhol, Heidi Klum e, naturalmente, Joe Bastianich.

Nella storia dell’hamburger, non si può dimenticare il contributo di Ray Kroc, che ha trasformato un ristorante di San Bernardino di proprietà dei due fratelli McDonald nella catena di ristorazione più grande al mondo. Risale al 1955 l’inaugurazione del primo McDonald’s a Des Plaines, nell’Illinois, in cui l’hamburger veniva venduto a 15 centesimi. La ricetta è rimasta la stessa: hamburger di manzo, ketchup, senape, cipolla, cetriolo e pane.

 

 

Hamburger Day: dove mangiarlo oggi

Per celebrare al meglio questa giornata, ecco dove mangiare l’hamburger a Milano:

 

 

Five Guys

La catena americana di hamburger, fries & shakes famosa nel mondo, nata nel 1986 per idea della famiglia Murrell di Arlington (Virginia), ha cinque punti vendita a Milano (l’ultimo appena inaugurato in Stazione Centrale) e un corner al primo piano della stazione Termini di Roma. Punto di riferimento per amanti di burger, atmosfera USA e post perfetti per i social, assiduamente preso d’assalto da una variegata folla di appassionati che mixa felicemente insieme famiglie e comitive under 18, professionisti in suit & tie e trend influencers, qui gli hamburger si possono comporre a piacere con salse e contorni, e scegliere anche nella versione “proteica” con lattuga al posto del bun. Le patatine sono tagliate a mano fresche ogni giorno e tra le bevande si trovano gusti introvabili altrove, come il lampone o la pesca. Le caratteristiche degli hamburger di Five Guys comprendono l’utilizzo esclusivo di sola carne macinata fresca e solo olio di arachidi per friggere, l’assenza di congelatori e il pane “speciale”, elaborato secondo una ricetta originale, dalle panetterie partner di Five Guys.

 

 

Hamerica’s

Insegna storica dedicata alla cucina degli States, con piatti e abbinamenti in perfetto stile americano che vanno dal classico Avocado Toast ai tacos fino all'audace Panino hawaiano con burger di carne e ananas. Le carni fresche italiane vengono lavorate secondo una ricetta esclusiva, dando vita a un burger dal gusto deciso e riconoscibile; dieci anni di costante ricerca sulle tecniche di panificazione hanno portato alla creazione del Bun Hamerica’s; l’esclusivo mix di spezie e marinatura e la cottura per 6 ore nei forni di affumicatura conferiscono alla smoked meat un sapore inconfondibile, che richiama i veri barbecue della Carolina. Nel menu, i veri burger newyorkesi come il 212 Burger, il New York Burger o il Blue Cheese Burger. Oggi il brand conta 27 ristoranti in 17 città italiane (Aosta, Bologna, Genova, Milano, Modena, Padova, Pavia, Riccione, Roma, Torino, Trieste e Vicenza) e rappresenta un unicum nel panorama della cucina americana in Italia.

 

 

Burgez

L’insegna di fast food più irriverente d’Italia, che si distingue per la sua gustosa e variegata offerta di hamburger e sides, oltre che per il tone of voice dissacrante e provocatorio, propone un menu tipicamente americano. La storia di Burgez inizia nel 2012 quando, durante un viaggio a New York, Simone Ciaruffoli riceve in regalo da un clochard di Amburgo un prezioso ricettario in cui si cela la ricetta segreta del miglior hamburger. Nel 2015 i founder di Burgez inaugurano a Milano il primo store in via Savona ed oggi è una realtà affermata con 20 ristoranti in tutta Italia. Il nuovo panino di Burgez è il Fake Burgez, “imitazione” del cheeseburger del fast food americano più famoso nel mondo, farcito con carne, cheddar, cipolla, cetriolini, senape e ketchup, declinato in quattro formati: single, double, triple e, per la prima volta, anche quadruple.

 

 

Giolina

Seconda di una famiglia di locali che negli ultimi anni hanno cambiato il volto della pizzeria a Milano, da Giolina è protagonista la pizza, in una declinazione golosa e unica della napoletana. Ma la fondatrice Ilaria Puddu, insieme al socio Stefano Saturnino, ha creato la linea di hamburger gourmet Mio Cugino Alfredo: sette tipi di hamburger che coniugano spirito americano e sapore italiano, composti da un’alta qualità delle materie prime e da ingredienti selezionati, che celebrano in chiave tutta italiana l’iconico panino made in USA. Dal pane alle salse alle chips, tutto è fatto in casa e l'impasto del bun è stato creato dal pizzaiolo e panificatore di Giolina Danilo Brunetti, a base di farine macinate a pietra, con una lunga lievitazione naturale che lo rende soffice e croccante. Le carni selezionate sono di Giovenca Sannita, scottona giovane tra i 14 e i 32 mesi. I panini si ispirano alla tradizione gastronomico del Centro-Sud Italia: si va all’hamburger con crema di datterini rossi, melanzane al forno, provola affumicata di Agerola, lattuga e crema di Parmigiano Reggiano, alla variante laziale con carciofi alla romana, caciocavallo Dop, capocollo, lattuga e ketchup di datterini gialli.

 

 

Mealthie

La dark kitchen più healthy and cool di Milano: Mealthie, take away o delivery, è la schiscia “zero sbatti” della Milano che corre veloce. Per tutti coloro che desiderano pochi grassi ma tanta sostanza, sono moltissime le proposte bilanciate, complete e stagionali studiate con professionisti della nutrizione, con tanto di chilocalorie indicate sul menu. Mangiare salutare non è noioso: tra le varie proposte, Mealthie propone wrap e hamburger plant based. Piatti belli alla vista quanto buoni e appaganti all’assaggio, e sostenibilità in primo piano grazie alla scelta dei fornitori, con prodotti selezionati in Italia e una cucina anti spreco.

 

Di Indira Fassioni 

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