FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Ottenuti in Italia i primi embrioni di rinoceronte in provetta

Prodotti con ovociti e spermatozoi di due sottospecie "sorelle". La ricerca, guidata dallʼitaliano Cesare Galli, apre la strada al salvataggio di animali in via di estinzione

Ottenuti in Italia i primi embrioni di rinoceronte in provetta - foto 1
ansa

Sono stati ottenuti in Italia i primi embrioni di rinoceronte in provetta, prodotti con ovociti e spermatozoi di due sottospecie "sorelle".

La ricerca, descritta sulla rivista Nature Communications e condotta da un gruppo internazionale guidato dall'italiano Cesare Galli, apre la strada al salvataggio di animali a rischio estinzione come il rinoceronte bianco settentrionale, di cui attualmente sopravvivono solo due femmine.

Nel laboratorio cremonese di Avantea, specializzato nelle tecnologie di riproduzione assistita per animali di grossa taglia, i ricercatori hanno fatto maturare 30 ovociti prelevati da femmine di rinoceronte bianco meridionale, di cui esistono più di 21mila esemplari. Di questi, 17 sono stati fecondati con il seme della stessa sottospecie, mentre gli altri 13 sono stati fecondati con lo sperma congelato di esemplari deceduti di rinoceronte bianco settentrionale, ad un passo dall'estinzione.

La tecnica consiste nell'iniettare gli spermatozoi direttamente nella cellula uovo, la cosiddetta iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi (Icsi). Simile a quella impiegata nell'uomo, è stata prima modificata per essere utilizzata nei cavalli e poi riadattata alle esigenze dei rinoceronti. Sono stati così ottenuti sette embrioni di rinoceronte, bloccati a 12 giorni di sviluppo: alcuni sono stati congelati, in attesa del trapianto nell'utero di madri surrogate, mentre altri sono stati usati per ottenere cellule staminali, preziose per testare tecniche con cui produrre nuovi gameti che permettano di aumentare la diversità genetica dei rinoceronti.

I risultati dimostrano che la riproduzione artificiale "è un'opzione scientificamente valida, una strada percorribile non solo per gli animali di allevamento, ma anche per specie selvatiche a rischio estinzione", ha spiegato Galli. "Ora attendiamo il via libera dalle autorità del Kenya per raccogliere ovociti dalle ultime due femmine di rinoceronte bianco settentrionale e produrre embrioni puri. Sembra una missione impossibile, ma tecnicamente potremmo avere i primi cuccioli nell'arco di cinque anni".