Mentre sul tavolo diplomatico ci sono proposte e controproposte di pace, il ministro per gli Affari europei ricorda le posizioni di Italia e continente
Mentre si dibatte sui punti di pace per mettere fine al conflitto russo-ucraino, il ministro per gli Affari Europei Tommaso Foti a Tgcom24 afferma che "quanti saranno i punti lo sapremo solo vivendo". "Nel senso che - spiega - il numero potrà essere chiaro quando verrà definito un piano di pace. E' indubbio che quello che era stato ipotizzato dal presidente Trump aveva come logica conseguenza che nel confronto tra le parti ci sarebbe stata una qualche modifica. Ma ciò che rileva sono due fatti".
"Il primo - continua il ministro Foti a Tgcom24 - è che, al di là delle schermaglie, dopo 4 anni di guerra, mi pare che le due parti abbiano perfettamente chiara la necessità di arrivare da un lato a uno stop alle armi e dall'altro a un piano di pace che debba contemperare interessi che sono nati contrapposti".
"Da parte nostra - sottolinea il ministro, - noi continuiamo a ritenere come Italia e come Europa che si debba arrivare a una pace giusta, duratura e che consenta di riportare a una situazione ante invasione della Russia nei confronti dell'Ucraina un quadro politico che improvvisamente ha cambiato le regole del gioco e abbia avuto questo effetto fortissimo di riportare dopo il 1945 per la prima volta un teatro di guerra sul territorio europeo".
Qual è, dunque, il ruolo dell'Europa? "E' inutile voler cercare ruoli o no a destra e manca, - risponde il ministro Foti. - E' chiaro che l'iniziativa in questo caso è stata presa dal presidente degli Stati Uniti, iniziativa che peraltro aveva già intrapreso alcuni mesi fa e che si era poi interrotta bruscamente. Noi dobbiamo cercare di arrivare, ripeto, a una pace, tenendo presente che quel territorio è oggetto di una guerra senza esclusioni di colpi da 4 anni. Da una parte c'è la Russia che sicuramente inizia ad avere sul conto economico del suo Stato il costo di una guerra che era stata prevista come una guerra-lampo. Dall'altra c'è l'eroica resistenza del popolo ucraino, che, però, dopo 4 anni, inizia a mostrare un po' la corda. Ci sono per questo le condizioni secondo me per poter portare al tavolo della pace due popoli che si sono combattuti aspramente in questi 4 anni e non è un esercizio facile da realizzare".
"In tutto questo - conclude - l'Europa potrà giocare anche un ruolo determinante in ordine al futuro dell'Ucraina. E cioè sulla sua collocazione. Non dobbiamo dimenticare che proprio l'Ucraina ha fatto richiesta di adesione all'Unione europea: è un percorso che è in atto, vi sono degli step che devono essere aperti e superati, però è tutto un movimento in questo senso che si è concretizzato in questi anni e va portato avanti".