Dal 6 maggio le visite del pubblico che potrà ammirare"al suo interno"episodi mitologici tratti dalle Metamorfosi di Ovidio insieme a Tritoni, Nereidi e Cariatidi
di Beatrice BortolinAd oltre mezzo secolo dalla chiusura riapre nella rinascimentale Villa d'Este a Tivoli la Grotta di Diana: restituito ai suoi colori e alla sua luce, il ninfeo situato nella Passeggiata del Cardinale torna alla fruizione del pubblico a partire dal 6 maggio, dopo due anni di restauro frutto della sinergia fra l'Istituto autonomo Villa Adriana e Villa d'Este-Villae e la maison romana Fendi. Posta in un punto particolarmente suggestivo e panoramico di Villa d'Este, Patrimonio dell'Umanità Unesco dal 2001, la Grotta di Diana fu realizzata tra il 1570 e il 1572 da Paolo Calandrino su probabile ispirazione di Pirro Ligorio, l'architetto che progettò la Villa e il parco su incarico del cardinale ferrarese Ippolito II d'Este il quale, divenuto nel 1550 governatore della città laziale, desiderava una residenza adeguata al suo status. La Grotta è un ambiente dedicato al piacere onesto e alla castità, personificati in Diana, dea cacciatrice e simbolo di virtù. Al suo interno sono raffigurati episodi mitologici tratti dalle Metamorfosi di Ovidio insieme a Tritoni, Nereidi e Cariatidi canefore. L'intera superficie della grotta è rivestita da una ricca e complessa decorazione policroma e polimaterica (stucchi, paste vitree, conchiglie, maioliche invetriate, materiali lapidei). Con l'opera di restauro e valorizzazione iniziata nel 2023 il complesso torna ad essere parte viva all'interno della Villa.