L'Italia convoca l'ambasciatore israeliano. Le opposizioni attaccano il governo, Crosetto: "Serve una posizione unitaria"
di Alessandro Tallarida"È inaccettabile, una violazione aperta del diritto internazionale". Il vicepremier Antonio Tajani non usa giri di parole per condannare quanto accaduto ieri davanti al campo profughi di Jenin, in Cisgiordania, dove l'esercito israeliano ha sparato alcuni colpi d'arma da fuoco in aria mentre era in corso una visita ufficiale di un gruppo di diplomatici, tra i quali il viceconsole italiano Alessandro Tutino.
"Israele dovrebbe aprire un'indagine su questa vicenda" ha commentato l'Alto rappresentante degli affari Esteri dell'Unione europea Kaja Kallas, mentre l’Italia, come altri paesi coinvolti, ha immediatamente convocato l'ambasciatore israeliano. Un incontro non solo per avere chiarimenti sull'accaduto, ma anche per affrontare più in generale la situazione di Gaza. "La nostra posizione è chiara - ha spiegato il ministro degli esteri Tajani - I bombardamenti devono fermarsi, serve un cessate-il-fuoco immediato e la liberazione degli ostaggi da Hamas, che deve uscire da Gaza". Altra priorità l'immediata apertura dei varchi per consentire l'ingresso degli aiuti umanitari da distribuire alla popolazione palestinese. Una linea che però sembra non bastare alle opposizioni che in aula vanno all'attacco del Governo, esponendo tra i banchi le bandiere della Palestina.
"Su questi temi maggioranza e minoranza dovrebbero chiudersi in una stanza e uscire con una posizione condivisa - commenta il ministro della difesa Guido Crosetto - Invece qua dentro ci si divide e a rimetterci è il Paese".