Potrebbe essere di 1.500 civili morti il bilancio dell'attacco al più grande campo profughi del Paese africano, avvenuto ad aprile
di Viviana GuglielmiPotrebbe essere di 1.500 civili morti il bilancio dell'attacco al più grande campo profughi del Sudan avvenuto ad aprile, in quello che si configurerebbe come il secondo peggior crimine di guerra del catastrofico conflitto in atto nel Paese. Lo rivela un'inchiesta del Guardian sull'attacco durato 72 ore dalle Forze di supporto rapido (Rsf) paramilitari al campo di Zamzam nel Darfur settentrionale, il più grande del Paese. Sulla base di testimonianze direttamente raccolte, risulta che centinaia di civili sono ancora dispersi e che il massacro è stato accompagnato da esecuzioni di massa e rapimenti su larga scala. Secondo le stime elaborate dal Guardian, l'attacco delle Rsf sarebbe secondo solo a un analogo massacro etnico avvenuto nel Darfur occidentale due anni fa.