Il documento sui poveri

Papa Leone, prima esortazione apostolica: "Dilexi te, ti ho amato"

Il pontefice completa il testo iniziato da Bergoglio a Castel Gandolfo. Al centro l'amore per i poveri, i migranti e le donne vittime di violenza. "Non rinunciamo all'elemosina"

di Fabio Marchese Ragona
09 Ott 2025 - 16:35
01:33 

Ha raccolto il testimone di papa Francesco, che negli ultimi mesi della sua vita stava preparando un'esortazione apostolica sulla cura della Chiesa per i poveri. Il titolo: "Dilexi te, ti ho amato".

È papa Leone a raccontarlo nella parte introduttiva del suo primo documento magisteriale, pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana. Durante i giorni di riposo estivo a Castel Gandolfo, Prevost ha preso tutto il materiale di Bergoglio e lo ha fatto suo, dando vita a questa sua prima esortazione apostolica.

Al centro del documento l'amore di Cristo per i poveri, inteso come cura dei malati, lotta alla schiavitù, difesa delle donne vittime di violenza, diritto all'istruzione, accompagnamento dei migranti.

Il papa definisce insufficiente l'impegno per rimuovere le cause strutturali della povertà. Denuncia la mancanza di equità, torna a parlare della dittatura dell'economia che uccide, della cultura dello scarto, concetti spesso sviluppati da papa Francesco, con milioni di persone che muoiono di fame o sopravvivono in condizioni indegne. Leone stigmatizza i criteri pseudoscientifici per cui sarà la libertà del mercato a portare alla soluzione del problema della povertà. Ciò che chiede il pontefice è una trasformazione di mentalità.

Leone parla anche dei migranti, di questa Chiesa madre che cammina con coloro che camminano. "Dove il mondo vede minacce lei vede figli, dove si costruiscono muri lei costruisce ponti. In ogni migrante respinto è Cristo stesso che bussa alle porte della comunità", scrive.

Uno sguardo anche all'attualità: "Doppiamente povere sono le donne che soffrono situazioni di maltrattamento e violenza, spesso si trovano con minori possibilità di difendere i loro diritti". Poi un appello a tutti i cristiani: "Non rinunciamo all'elemosina, gesto spesso disprezzato e ridicolizzato. È necessario che tutti ci lasciamo evangelizzare dai poveri. Facciamo sentire - conclude Leone - una voce che svegli, che denunci, che si esponga, anche a costo di sembrare degli stupidi".