A comunicarlo ai diretti interessati è stato il sottosegretario Alfredo Mantovano
di Alessandro TallLa data è il primo gennaio 2026: da quel giorno in poi gli ex presidenti del Consiglio saranno seguiti da una scorta composta solo da donne e uomini del Viminale. Niente più agenti dei servizi segreti, come avveniva dai primi anni 2000, quando i dispositivi di sicurezza erano formati da personale del ministero degli Interni e dell'Aisi. A comunicarlo agli ex premier - Gentiloni, Renzi, Monti, Prodi E D'Alema - è stato il sottosegretario Alfredo Mantovano, dando seguito peraltro a una circolare del Governo Conte II che già nel 2022 aveva deciso di abbandonare le scorte miste.
Ma la novità non è piaciuta affatto a Matteo Renzi, infuriato non solo per la modifica del dispositivo che deve vigilare sulla sua sicurezza, quanto per il fatto che la notizia sia finita sui giornali. "Doveva restare riservata - attacca il leader di Italia Viva - e invece queste informazioni sono state passate alle redazioni dal Governo che usa le veline per attaccare gli avversari". Parole pesantissime che hanno come destinatario principale il sottosegretario Mantovano. Si è trattato di un atto dovuto, già stato previsto da precedenti Governi - filtra da Palazzo Chigi - e che rientra anche in un'ottica di razionalizzazione delle risorse a disposizione. Ma Renzi non ci sta. È convinto che si tratti di una ritorsione nei suoi confronti per aver criticato l'esecutivo e annuncia di voler rinunciare anche alla scorta del Viminale. Prima di lui sia Conte che Draghi avevano già fatto a meno della protezione degli uomini dei Servizi: una decisione presa spontaneamente senza polemiche.