Si tratta di "un cruciale passo avanti anche sul cammino della verità per mio padre"
di Enrico LaurelliÈ Marina Berlusconi, presidente di Mondadori e del Gruppo Fininvest, a scrivere a "Il Giornale" una lettera sui grandi temi irrisolti della nostra giustizia. L'occasione è la sentenza della Cassazione che una volta per tutte ha stabilito che non ci sono mai stati riciclaggi di Cosa Nostra nella Fininvest, né accordi con Forza Italia.
"Si tratta - è l'incipit della lettera - di un cruciale passo in avanti anche sul cammino della verità per mio padre". Di qui, la riflessione di fondo che abbraccia i decenni più controversi della vicenda politica del nostro Paese. "Perché - scrive Marina Berlusconi - la decisione della Cassazione si è trasformata in tutt'altro e a quanti oggi ridimensionano il valore di questa sentenza, gli stessi che da una vita gridano 'Le sentenze vanno rispettate sempre', mi verrebbe da dire 'Sì, sempre che piacciano a loro'".
E siamo al punto: "Proprio come la luna - prosegue la lettera - la nostra giustizia ha due facce, è doppia. Sulla sua faccia luminosa stanno la nostra civiltà giuridica, le regole e la fiducia nello stato di diritto. Ma c'è anche una faccia in ombra, la luna nera, dove agisce quella piccola parte della magistratura che si considera un contro potere investito di una missione ideologica. Ed è per questo spirito di fazione che l’Italia resta un Paese giustizialista. Ecco perché la separazione delle carriere, la riforma del Csm, per ridurre lo strapotere delle correnti, è una rivoluzione che questo governo ha finalmente avuto il coraggio e la forza di avviare".
La giustizia dunque, è la vera emergenza democratica. "Purtroppo, e lo dico da figlia - conclude Marina Berlusconi nel suo scritto - nemmeno la migliore delle riforme servirà più a restituire a mio padre trent'anni di vita avvelenati e devastati dalle calunnie e dalle false accuse, ma sarà comunque un passo in avanti significativo verso una giustizia veramente giusta".