L'ex premier islandese Katrín Jakobsdóttir lancia l'allarme in Europa: i sistemi di intelligenza artificiale, dominati dall'inglese, rischiano di far scomparire l'islandese
di Francesca CantoI sistemi di intelligenza artificiale più utilizzati stanno aumentando il dominio dell'inglese, creando discriminazioni linguistiche e culturali. A lanciare l'allarme in Europa è l'ex premier islandese Katrín Jakobsdóttir, secondo cui la lingua del suo Paese - parlata solo da circa 350mila persone - rischia di scomparire. In tanti - soprattutto tra i più giovani - utilizzano l'inglese al posto dell'islandese per leggere E fare ricerche attraverso i sistemi AI come ChatGPT e persino parlare tra loro.
Non è la prima volta che l'islandese viene minacciato, successe anche durante il dominio danese, tra il 1380 e il 1918. Allora, la lingua venne preservata grazie a un movimento locale che riconosceva la L'identità nazionale nella parola. Una consapevolezza, che secondo l'ex premier, è necessario riacquisire. "Il destino di un Paese potrebbe essere deciso da come tratta la propria lingua, poiché la lingua plasma il modo di pensare delle persone" - ha detto.
L'allarme di Jakosdottir arriva dopo che il ministero dell'Istruzione islandese ha siglato una collaborazione con la società americana Anthropic, leader nel settore della robotica e dell'intelligenza artificiale, per insegnare le materie scolastiche con l'AI. Un fenomeno su cui punta l'attenzione anche l'Università di Stanford, che conta tante partnership con le aziende tecnologiche della Silicon Valley. Secondo i ricercatori dell'ateneo, i sistemi AI, sviluppati e addestrati prevalentemente in inglese, rischiano di escludere intere comunità e di generare risposte cariche di pregiudizi, sulla base della lingua e delle conoscenze di una sola area del mondo.