Domani il killer in tribunale: tace e non collabora. Si cerca il vero movente. E intanto il caso americano scuote ancora anche la politica italiana
di Isabella JoscaNessuna collaborazione, solo silenzio: Tyler Robinson, in una cella della prigione nella contea dello Utah, è sotto sorveglianza speciale, monitorato 24 ore al giorno. venerdì l'arresto del 22enne per aver ucciso l'attivista conservatore Charlie Kirk, domani la prima udienza in cui sarà incriminato per omicidio aggravato, uso di arma da fuoco e ostruzione alla giustizia. Gli inquirenti cercano le vere motivazioni che hanno spinto Robinson ad aprire il fuoco davanti a tre mila studenti, tra storia politica e personale del ragazzo, ma anche il contesto ideologico e culturale in cui avrebbe maturato il gesto. Certamente, hanno ripetuto le autorità, voleva difendere le idee a favore dei transgender, tanto che - secondo indiscrezioni dei media - aveva una relazione sentimentale proprio con un uomo, suo coinquilino, che avrebbe iniziato una transizione di genere.