Dopo il raid sull'ospedale Soroka di Beersheba il ministro della difesa Katz si è espresso così contro la guida suprema iraniana
di Paola NurnbergQuando tacciono i missili, sono le parole a essere esplosive. E fanno crescere la tensione tra Iran e Israele, divisi da duemila km ma uniti da un odio che non si contiene più. Dopo il raid sull'ospedale Soroka di Beersheba, nel sud di Israele, il ministro della difesa Katz si è espresso così contro la guida suprema iraniana. Per il premier Netanyahu tutte le opzioni restano aperte.
Il lancio ha provocato una settantina di feriti ma nessun morto perché l'edificio era stato evacuato. Secondo fonti militari è stato colpito da un missile balistico che trasportava diverse testate. Una strategia questa che, per stessa ammissione di Israele, rappresenta una nuova sfida per i suoi apparati di difesa. Gli analisti ritengono infatti che il sistema antiaereo possa reggere ancora una decina di giorni, rafforzando la convinzione di Teheran che il nemico abbia il fianco scoperto in più punti. Non solo, nell'ultimo attacco sarebbero state usate bombe a grappolo, che hanno la caratteristica di aumentare il raggio di impatto.
Diversi i danni anche a Tel Aviv, dove è stata colpita la sede della Borsa mentre in serata le sirene hanno ripreso a suonare per il lancio di nuovi razzi iraniani diretti su Haifa e Tel Aviv.
La situazione resta incandescente, la Farnesina si è quindi attivata per il rientro degli italiani che si trovano in Israele, organizzando dei voli dall'Egitto. Il prossimo 22 giugno un charter da Sharm el Sheikh arriverà a Verona coi passeggeri che avranno espresso il desiderio di rimpatriare.