Arresti, esecuzioni e censura mentre il regime stringe la morsa sul paese, tra guerra e un disperato appello al nazionalismo
di Alfredo MacchiIl regime iraniano intensifica la repressione contro chi protesta, arrestando ragazze accusate di non indossare l’hijab, giornaliste, fotografi e oppositori. In carcere si susseguono esecuzioni, con una media di tre impiccagioni al giorno. Internet è quasi completamente bloccato, le frontiere chiuse e la popolazione isolata, con negozi e uffici chiusi e strade deserte. Crescono le accuse contro gli ayatollah per aver portato il paese in guerra senza negoziare. Nonostante la repressione durissima e l’assenza di opposizione organizzata, il malcontento sociale è alto e la gente aspetta solo il momento in cui il regime mostrerà crepe per tornare a scendere in piazza.