al primo round di colloqui

Gaza, negoziati a Sharm el Sheik: "Clima positivo"

Hamas e"Israele trattano a porte chiuse. Atteso l'inviato di Trump. Nodi da sciogliere: disarmo, ritiro truppe e prigionieri

di Elia Milani
07 Ott 2025 - 13:41
01:30 

Nel secondo anniversario del 7 ottobre tutti gli occhi del mondo sono puntati su Sharm el Sheik. È lì che si decide il futuro di Gaza e quello degli ostaggi. Ieri sono iniziati i negoziati indiretti tra Hamas e Israele. Colloqui a porte chiuse a due passi dal deserto e dai resort affacciati sul Mar Rosso. "Il primo round di colloqui si è concluso in un clima positivo" dice Al Qahira News, media vicino all'intelligence egiziana, attiva nella mediazione. A Sharm el Sheik ci sono la delegazione degli islamisti guidata da Khalil al Hayya e quella degli israeliani capeggiata da Ron Dermer. Domani, o al massimo mercoledì, è previsto l'arrivo di Steve Witkoff, inviato della Casa Bianca per il Medio Oriente, e di Jared Kushner, il genero di Trump. "La prima fase dei colloqui dovrebbe finire questa settimana", ha detto il presidente Usa ribadendo di non volere ritardi. Trump ha anche minimizzato gli attriti avuti con il premier Netanyahu che ieri ha telefonato a Putin parlando del piano di pace. In quella road map in 20 punti ci sono nodi che la diplomazia sta provando a sciogliere, su tutti il tema del disarmo di Hamas, il ritiro delle truppe da Gaza ma anche la scelta dei prigionieri palestinesi da liberare in caso di tregua.

Il mondo tiene il fiato sospeso. Intanto Israele oggi ricorda il pogrom di Hamas di due anni fa in cui vennero uccise quasi 1200 persone. Le sirene hanno suonato in diverse città dello stato ebraico. Manifestazioni sono in corso nei kibbutz colpiti, pensando a quel massacro ed agli ostaggi ancora dentro Gaza.

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