Hamas accetta in linea generale un piano di cessate il fuoco proposto dall'inviato USA Witkoff. Intanto cresce la pressione internazionale su Israele tra accuse di crimini di guerra e nuove proteste in patria.
di Elia MilaniA 600 giorni dal 7 ottobre, la guerra a Gaza continua tra attacchi, crisi umanitaria e speranze di tregua. Hamas ha annunciato l'accettazione preliminare di un piano di cessate il fuoco proposto da un inviato americano, in attesa di conferma ufficiale dagli Stati Uniti. Dopo gli scontri di ieri per gli aiuti, oggi 14.500 scatole di cibo sono state distribuite senza incidenti. Ma l’Onu accusa la nuova organizzazione americana di gestione degli aiuti di essere troppo vicina a Israele. Crescono le critiche anche dentro lo Stato Ebraico: l’ex premier Olmert accusa Netanyahu di crimini di guerra. Mentre la protesta interna chiede la fine del conflitto e la liberazione dei 58 ostaggi, solo 20 dei quali sarebbero ancora vivi.