Il commissario all'Energia Dan Jørgensen annuncia il piano europeo: niente più nuovi contratti dal 2026, chiusura totale delle forniture russe entro il 31 dicembre 2027. L'obiettivo: ridurre i consumi e diversificare gli approvvigionamenti
di Leonardo Panetta"Oggi diciamo no alla Russia. Non saremo più ricattati da voi. Non aiuteremo più a finanziare indirettamente la vostra guerra in Ucraina. Non permetteremo più che la vostra energia venga utilizzata contro di noi. Quindi introduciamo un divieto che significa che sarà illegale in futuro acquistare gas russo in Europa".
Stop all’import di gas e petrolio dalla Russia dal 2028. Ai nostri microfoni, il commissario all’Energia Dan Jørgensen illustra la proposta dell’Ue per ridurre gradualmente la dipendenza dalle forniture del Cremlino. Una tabella di marcia serrata: dal primo gennaio 2026 sarà vietato firmare nuovi contratti; gli accordi a breve termine in corso dovranno terminare entro il 17 giugno del prossimo anno, mentre quelli a lungo termine entro il 31 dicembre 2027.
"Prima ottenevamo il 45% del nostro gas dalla Russia. Ora otteniamo il 13%. Ora dobbiamo fare l’ultimo passo. E ci impegniamo ad aiutare gli Stati membri che affrontano sfide affinché possano farlo senza danneggiare le loro aziende o le loro popolazioni".
Paesi come Ungheria e Slovacchia si oppongono, ma non servirà l’unanimità degli Stati per l’approvazione del Consiglio europeo. Un’iniziativa ambiziosa che guarda anche alla trattativa sui dazi, con la possibilità di aumentare gli acquisti di gas liquefatto dagli Stati Uniti per favorire un’intesa con Washington.
"Ridurre il nostro consumo di gas, nei prossimi tre anni, in misura superiore a quanto avremmo importato dalla Russia: è la prima cosa. E la seconda è che diversificheremo e otterremo gas da altre fonti, dagli Stati Uniti, dal Canada, dal Qatar e da altri".