A Pavia l'ultimo atto dell'incidente probatorio. Stasi a sorpresa in aula
di Davide LoretiAl tribunale di Pavia è la giornata dell'incidente probatorio sul caso Garlasco. Le parti si sono confrontate sulla perizia di Denise Albani, secondo cui il profilo genetico trovato sulle unghie di Chiara Poggi, la 26enne uccisa nell'estate di 18 anni fa mentre era in casa, è compatibile con la linea genetica maschile della famiglia di Andrea Sempio, unico indagato nella nuova inchiesta sul delitto. Un risultato, però, non certamente affidabile, che anche oggi ha lasciato spazio a diverse interpretazioni. In tribunale è arrivato a sorpresa Alberto Stasi, che per la morte della 26enne, all'epoca sua fidanzata, sta finendo di scontare una condanna definitiva a 16 anni in regime di semilibertà.
"Non posso parlare, per favore lasciatemi andare. Abbiate pazienza!", ha detto l'ex studente della Bocconi. Per lui, hanno spiegato gli avvocati Giada Bocellari e Antonio De Rensis, "era importante esserci: sono undici anni che si parla di questo dna e finalmente è arrivata la perizia". Un documento di novanta pagine che, proseguono i legali, "escludono Stasi dalle tracce riscontrate". "Non mi aspettavo la sua presenza, ma non mi sono opposto perché non ho rilevato controindicazioni", ha detto l'avvocato Liborio Cataliotti, uno dei legali di Sempio, che invece non era in aula.
"Andrea non sarebbe stato interrogato, così come non lo è stato Stasi, e non avrebbe avuto diritto di parola, così come non l'ha avuta Stasi. Si è trattato di un'udienza tecnico-scientifica. A me e all'avvocato Angela Taccia è sembrato prezioso che ci fossero i nostri periti. Era inutile invece la presenza del nostro assistito, anche per non esporlo alle telecamere. Siamo molto soddisfatti di come è andato l'incidente probatorio", ha sostenuto il legale, per il quale, benché il lavoro della genetista Albani sia stato "egregio", c'è un "vulnus" di partenza: "il fatto che il dato non è stato replicato con uguale risultato e questo rende il risultato giuridicamente inutilizzabile". Senza contare comunque, ha sottolineato, che "non si può arrivare a un punto fermo" per stabilire l'identità del Dna trovato sulle unghie di Chiara Pioggi. Motivo per il quale la difesa di Sempio si è detta "ancor più soddisfatta".
Parla invece di una "grave violazione del Codice di procedura penale" Domenico Aiello, difensore dell'ex procuratore di Pavia Mario Venditti, indagato a Brescia in un filone dell'inchiesta sul delitto di Chiara Poggi. "Sarei curioso di capire se sia soddisfatto e in quale veste sarà registrato al verbale di udienza - ha dichiarato - se spettatore abusivo o talent scout o osservatore interessato".
La perizia e le relazioni delle parti sono state acquisite dal gip Daniela Garlaschielli, che ha disposto l'incidente probatorio. Gli atti saranno ora trasmessi alla Procura di Pavia, che coordina le indagini dei carabinieri di Milano, perché decida se chiedere o meno il rinvio a giudizio dell'indagato.
"Gli accertamenti sono stati fatti, siamo a questo punto. Forse sono necessari ma finiscono con lo sconvolgere la vita delle persone", ha osservato l'avvocato Francesco Compagna, con il collega Gianluigi Tizzoni legale della famiglia di Chiara Poggi, che "non ne può più di questa attenzione morbosa in cui ciascuno strumentalizza una vicenda processuale per sostenere la propria tesi". Per il legale, che ha auspicato una "maggiore riservatezza e tutela delle persone" e ha rivelato di ricevere "sui social insulti e attacchi", la famiglia della vittima resta convinta "della colpevolezza di Alberto Stasi", ha concluso ricordando che per lui "sarebbe stata comunque praticabile l'ipotesi della richiesta di revisione della sentenza di condanna".