Il presidente Marcos dichiara lo stato di calamità: almeno 114 morti e centinaia di dispersi
Scene di devastazione arrivano dalle Filippine dopo il passaggio del tifone Kalmaegi. Nelle province centrali del Paese, le forti piogge hanno trasformato le strade in fiumi di fango, ribaltando veicoli e travolgendo abitazioni. Il presidente Ferdinand Marcos Jr. ha dichiarato lo stato di calamità nazionale per far fronte ai danni e accelerare i soccorsi. Secondo l'Ufficio della Difesa civile filippina, sono almeno 114 le vittime confermate e centinaia le persone ancora disperse. La provincia di Cebu risulta tra le più colpite, con interi villaggi sommersi e migliaia di residenti evacuati. Oltre due milioni di persone sono state interessate dal disastro, con circa 450mila costrette a trovare rifugio nei centri di emergenza. Kalmaegi ha scaricato in un solo giorno una quantità di pioggia pari a quella che normalmente cade in un mese e mezzo, provocando esondazioni improvvise e gravi frane. Dopo aver attraversato l’arcipelago, il tifone ha proseguito la sua corsa verso il Mar Cinese Meridionale, lasciando dietro di sé distruzione e un Paese in ginocchio.