Lunedì il sindaco Sala in Consiglio. Sei le richieste di arresto, anche per l'imprenditore Catella e l'assessore alla Rigenerazione urbana Tancredi, che si è detto disponibile alle dimissioni
di Alessandro TallaridaMattone dopo mattone, la Procura di Milano ha costruito il suo castello accusatorio: al centro c'è quello che gli inquirenti definiscono "una degenerazione della gestione urbanistica". Ci lavorano da mesi, e adesso hanno riunito quattro filoni in un'unica maxi inchiesta con numeri destinati a crescere nel tempo. Oltre 70 indagati, sei le richieste di domiciliari sulle quali il gip deciderà dopo gli interrogatori preventivi in programma mercoledì 23 luglio. Le accuse sono pesanti: corruzione, falso, appropriazione indebita. Sono solo alcuni dei reati contestati a vario titolo agli indagati.
Quel che emerge dalle carte della Procura è uno scenario dove interessi pubblici e privati finiscono per sovrapporsi, tra favori e pressioni, intimidazioni e un fiume di soldi. Tanti, milioni di euro, quasi 4: mazzette travestite da consulenze, secondo chi indaga. Una buona parte delle contestazioni ruota intorno al conflitto di interesse che avrebbe riguardato l'ex presidente e una componente della commissione Paesaggio: entrambi architetti, avrebbero valutato progetti presentati da ditte private dalle quali avevano ricevuto incarichi professionali. Le parcelle incassate secondo gli inquirenti sarebbero "una forma di retribuzione della messa a disposizione della funzione di presidente". In poche parole, una tangente.