A Belem attivisti con teste giganti dei leader mondiali chiedono azioni più concrete contro la crisi climatica
A Belem, città brasiliana che ospita la Cop30, gli attivisti hanno scelto l’ironia per lanciare un messaggio forte sul clima. Durante la conferenza delle Nazioni Unite, alcuni membri di Oxfam e di altre organizzazioni hanno inscenato una protesta singolare: indossando teste giganti raffiguranti Luiz Inácio Lula da Silva, Donald Trump e Keir Starmer, si sono distesi su amache installate vicino al luogo dei lavori. L'azione, simbolica e visivamente d'impatto, vuole denunciare la lentezza con cui i governi stanno affrontando la crisi climatica. Mentre la Cop30 celebra trent'anni di negoziati internazionali, gli esperti avvertono che le temperature globali continuano a salire e gli eventi meteorologici estremi si moltiplicano. Secondo gli attivisti, i nuovi piani presentati quest'anno non sono sufficienti a invertire la tendenza, e servono interventi immediati per ridurre le emissioni e proteggere le comunità più vulnerabili. Belem, al margine dell’Amazzonia, rappresenta un luogo simbolico per la "Cop dell’implementazione": una conferenza che punta meno alle grandi intese diplomatiche e più alla trasformazione delle promesse in azioni concrete.