"Il rischio terrorismo islamico in Francia resta alto", afferma il ministro dell'Interno d'Oltralpe
di Alfredo MacchiCi si è sempre chiesti perché Salah Abdeslam sia rimasto l'unico in vita tra i terroristi del commando che ha attaccato Parigi il 13 novembre 2015 uccidendo 130 persone. Il trentenne di origine marocchina nato a Molenbeek, in Belgio, prima ha sostenuto che il suo giubbetto esplosivo era difettoso, poi di aver voluto salvare la vita delle persone che aveva intorno. I magistrati hanno sempre pensato che abbia scelto la fuga per tornare a Bruxelles dove però venne catturato con un blitz 4 mesi dopo. Durante il processo, che lo ha condannato all'ergastolo, non si è mai pentito. Ora, però, secondo il suo avvocato, vorrebbe incontrare i familiari delle vittime in un processo di giustizia riparatrice. La direttrice dell’intelligence francese afferma che Abdeslam è ancora "radicalizzato" e convinto dell’ideologia del jihad.
Inoltre, l'uomo attualmente detenuto nel penitenziario di massima sicurezza di Vendin-le Veil è di nuovo coinvolto in un'indagine per una chiavetta informatica che la sua ex fidanzata gli ha consegnato durante un colloquio in carcere. Il pool antiterrorismo ha chiesto pochi giorni fa l'arresto della donna, con cui dal 2018 Abdeslam ha intrattenuto una relazione epistolare per poi ''sposarsi al telefono", e di altri due giovanissimi per aver pianificato un attenato in Francia.
"Il rischio terrorismo islamico in Francia resta alto", afferma il ministro dell'Interno. Sarebbero 79 i progetti sventati in dieci anni. Preoccupa la radicalizzazione fai da te, online, con protagonisti minorenni che sui social mostrano coltelli e lanciano messaggi di odio. Gli 007 francesi nel 2023 hanno schedato 5.720 individui da tenere sotto sorveglianza perché ritenuti potenzialmente pericolosi.