Il caso

Almasri, i retroscena su quando fu arrestato a Torino e poi scarcerato e rispedito a Tripoli

All'origine di quella decisione, per la quale la procura di Roma chiese il rinvio a giudizio dei ministri Nordio e Piantedosi e del sottosegretario Mantovano, poi respinta dal Parlamento, ci fu un lungo lavoro di intelligence fra i servizi libici, turchi e italiani

06 Nov 2025 - 13:11
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Torture, omicidio, violazione dei diritti umani. Una lunga serie di reati quelli che vengono contestati al generale libico Almasri rinchiuso da ieri nelle carceri libiche. Un arresto che ha subito provocato la reazione delle opposizioni ma che porta ora alla luce i tanti retroscena su quanto avvenne a gennaio quando fu arrestato a Torino e poi scarcerato e rispedito a Tripoli a bordo di un aereo dei servizi segreti. All'origine di quella decisione, per la quale la procura di Roma chiese il rinvio a giudizio dei ministri Nordio e Piantedosi e del sottosegretario Mantovano, poi respinta dal Parlamento, ci fu un lungo lavoro di intelligence fra i servizi libici, turchi e italiani.