Edifici che si muovono di 10 metri al giorno. I 432 macchinari utilizzati funzionano come un "tapis roulant" gigante
Un blocco di palazzi di 7.500 tonnellate che si sposta in quel di Shanghai. Niente immaginazione o effetti ottici, solo innovazione tecnologica al livello più avanzato. Oltre 400 robot sono infatti da oggi impiegati nel ricollocamento di un gruppo di edifici di inizio '900.
L'antefatto - Gli stabili erano stati spostati a metà dello scorso maggio per consentire la realizzazione di alcuni lavori nell'area sottostante. Terminate le operazioni era però necessario trovare il metodo più ergonomico per disporre gli immobili al loro posto originale. E la Cina ha ribadito, qualora ce ne fosse bisogno, il suo status di potenza mondiale in ambito tecnologico e innovativo, proponendo una soluzione tanto spettacolare all'occhio umano quanto efficace.
Il procedimento - Il procedimento conta sull'apporto di 432 piccoli robot che, muovendosi in sincronia, creano una sorta di enorme tapis roulant in grado di far scivolare il blocco di palazzi nella direzione voluta. Gli ingegneri hanno fissato a 10 metri lo spostamento giornaliero massimo, preferendo non spingersi oltre per questioni legate alla sicurezza e al monitoraggio di un'operazione comunque complessa. La fine dei lavori è prevista per sabato 7 giugno.
Il motivo di questa scelta - Un metodo lavorativo affascinante, ma che nasconde una scelta ragionata delle autorità in collaborazione con gli addetti ai lavori. Il blocco di palazzi, noto ai locali come Shikumen (varco di pietra), è un patrimonio storico della città per il suo stile caratterizzato da componenti architettoniche tipiche della Cina del 1800. La scelta di utilizzare i robot per spostare il complesso nasce dunque dalla volontà di preservare un elemento culturale rilevante a Shanghai, riducendo al minimo le possibilità di eventuali danni strutturali.