Il varesino Giacomo Longhi, esperto di letteratura persiana, è riuscito a lasciare l'Iran dopo giorni di attacchi israeliani. Ora si trova a Baku: "Case civili colpite, ho visto morire innocenti"
di Elia MilaniEra a Teheran per lavoro da venti giorni, quando Israele ha colpito l’Iran: Giacomo Longhi, traduttore e conoscitore del farsi, ha vissuto tre notti sotto i bombardamenti, tra esplosioni e paura. “Non ci aspettavamo attacchi alle abitazioni civili, sono morte anche persone innocenti, tra cui una giovane poetessa”, racconta. Dopo aver lasciato la capitale, si è rifugiato sul Mar Caspio e poi, grazie alla conoscenza della lingua e all’aiuto di amici, ha raggiunto l’Azerbaigian. Ora si trova a Baku, dove racconta anche dell’arrivo di un convoglio di italiani in fuga dalla stessa zona.