I vertici del partito, a partire dal capogruppo al Senato Massimiliano Romeo, non condividono quanto riportato nel Ddl Potenti
di Paolo Antonio ScarlataSpinto dall'insofferenza verso le declinazioni al femminile dei titoli istituzionali - ministra, sindaca, assessora, avvocata, questora, prefetta - il senatore leghista Manfredi Potenti aveva scelto la strada del disegno di legge, per dire basta al relativo utilizzo negli atti pubblici, con tanto di deterrente: una multa fino a 5 mila euro per chi, ispirato dal politicamente corretto, non avesse rispettato l’eventuale divieto. La proposta di legge è stata ritirata.