L'accusa è di rivolta armata, attentato contro il Paese e distruzione di proprietà pubblica
Fallito il tentato colpo di Stato in Bolivia, i comandanti dell'esercito e della marina responsabili della rivolta sono stati arrestati con l'accusa di rivolta armata, attentato contro il Paese e distruzione di proprietà pubblica. Il generale Juan José Zúñiga, ex comandante dell'esercito boliviano, e il contrammiraglio Juan Arnez Salvador, ex comandante della Marina boliviana, hanno sfondato con dei veicoli blindati le porte del palazzo del governo accompagnati da un gruppo di soldati. I militari hanno dichiarato di voler "ripristinare la democrazia e liberare i prigionieri politici". I soldati si sono poi ritirati mentre i sostenitori di Arce sventolavano bandiere boliviane e applaudivano in una piazza centrale.