Nel nostro Paese, "è stato possibile sconfiggere le Br grazie a questa linea d'azione. In Italia c'è un antisemitismo fortemente radicato"
"C’è un pensiero asimmetrico nel nostro mondo, due pesi e due misure. Mi riferisco alla questione del Medio Oriente e degli ostaggi in cui Israele è un Paese aggredito che sta dando la sua risposta". Così il direttore editoriale di Tgcom24, Paolo Liguori introduce l'intervista al direttore del quotidiano Il Riformista, Claudio Velardi. "Per anni anche il nostro Paese è stato ostaggio delle Brigate Rosse, così come sta facendo Hamas con Israele. Quel tipo di terrorismo lo abbiamo sconfitto con la linea della fermezza, mentre oggi condanniamo Netanyahu per aver scelto la stessa linea nei confronti dei terroristi di Hamas".
È d'accordo Claudio Velardi che sottolinea: "L’asimmetria è totale. La linea della fermezza nei confronti di Hamas è ancora quella maggioritaria. E la storia anche in Italia ha dato ragione a chi sosteneva questa linea. Dal sequestro Moro in poi grazie agli interventi dello Stato, è stato possibile sconfiggere le Brigate Rosse. Nel caso di Hamas siamo in una condizione del tutto diversa".
Una delle ragioni, spiega il direttore del Riformista, è un antisemitismo "sedimentato, con radici antichissime e profonde. Basta parlare con la gente per rendersene conto. Un sentimento che le istituzioni mondiali tendono a raccogliere".
E sul ruolo degli Usa commenta: "Stanno lontani, sono in campagna elettorale. C’è un sentimento genericamente pacifista, che si illude che la pace possa arrivare tramite accordi. Ma dobbiamo capire che la priorità è quella di proteggere le istituzioni. E tra uno Stato riconosciuto a livello mondiale e un gruppo di terroristi io credo si debba stare dalla parte dello Stato. Va bene protestare e dire la propria ma non bisogna varcare la soglia della violenza e del terrorismo".