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Caso Bari, da dove nasce?

Cʼè lʼindagine per voto di scambio alle amministrative del maggio 2019 alla base della decisione del Viminale di inviare una commissione che dovrà valutare se ci siano elementi per lo scioglimento del comune di Bari. Lʼobiettivo del ministro Piantedosi è far luce su quanto stia accadendo in città, dopo che lʼinchiesta avviata dalla direzione distrettuale antimafia aveva ipotizzato lʼinfiltrazione dei clan nella macchina amministrativa.

L'indagine della Dda aveva impegnato oltre mille uomini delle forze dell'ordine e portato nel febbraio scorso all'arresto di 130 persone, ritenute responsabili - a vario titolo - di estorsioni, traffico di droga, frodi in competizioni sportive. Tra le accuse, anche quella di associazione mafiosa e scambio elettorale politico-mafioso. L'operazione aveva colpito il clan Parisi-Palermiti, ma tra gli arrestati c'erano anche la consigliera comunale Maria Carmen Lorusso e il marito Giacomo Olivieri, avvocato ed ex consigliere regionale, entrambi accusati di essersi rivolti ai clan per ottenere voti. 
L'inchiesta aveva messo in luce anche le pressioni esercitate dai clan per ottenere alcune assunzioni nell'azienda municipalizzata per il trasporto pubblico, che ora è stata sottoposta ad amministrazione giudiziaria per un anno. In particolare, sarebbero stati assunti un nipote e un fratello del capo clan. L'ispezione arriva alla vigilia della campagna elettorale e a ridosso del voto dell'8 e 9 giugno.
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