Sospetti fondati su solidi riscontri, ma non certezze. E così, nonostante sia i sismografi norvegesi che i satelliti spia americani abbiano distintamente captato segnali simili a un'esplosione nei corridoi sotterranei della diga di Nova Kakhovka, in mano ai russi, nessuno ancora formula l'accusa netta. Ossia che il Cremlino abbia voluto sganciare una bomba ambientale nella sua guerra d'invasione. Le conseguenze, quelle sì, sono sotto gli occhi di tutti.