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Codice appalti, Lega contro il presidente dellʼAnticorruzione

LʼAnac e il suo presidente Giuseppe Busia finiscono nel mezzo di una bufera politica. In una intervista, il presidente dellʼAnticorruzione muove una serie di rilievi non da poco al nuovo codice degli appalti, approvato dal governo per sburocratizzare la macchina e accelerare i lavori.

Nel mirino di Busia, in particolare, l'affidamento diretto degli interventi pubblici, di minore ma più diffusa entità, senza che vi sia avviso di gara; elemento che, a giudizio del presidente Anac, nei comuni, specie in quelli più piccoli, favorirebbe "l'amico dell'amico". La replica della Lega non si fa attendere ed è ad alzo zero: "Pregiudizio grave quello di Busia" attacca prima Locatelli, responsabile enti pubblici del partito. "Gravi, inqualificabili e disinformate le sue dichiarazioni". E ancora: "Se Busia parla così di migliaia di sindaci e pensa che siano tutti corrotti, non può stare in quel ruolo". E critiche arrivano anche dal viceministro delle infrastrutture Edoardo Rixi.
Così Busia corregge la rotta: "Amministratori corrotti? No, assolutamente - specifica il presidente Anac - i sindaci oggi sono degli eroi, svolgono una funzione essenziale, si assumono grandi responsabilità". È a questo punto che il ministero delle Infrastrutture  esprime "soddisfazione e sollievo per l'evidente correzione di rotta". Con un sottolineatura: "I contatti tra Salvini e Busia non sono mai venuti meno, nemmeno nelle ultime ore".
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