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Violenza sulle donne, la storia di Francesca: "Ero stretta a mia madre quando mio padre la uccise"

"Lei mi teneva stretta a sé, questo lo racconto sempre perché convivo con il fatto che mio padre non si è fermato neanche davanti a me. Ha sparato svariati colpi di fucile, uno dei quali è stato fatale per mia madre". Francesca aveva 5 anni quando, il 24 settembre 1973, ha assistito allʼuccisione della madre. Lia Rizzone, siciliana di Modica, a 36 anni aveva deciso di lasciare il marito violento e se ne era andata di casa con le sue due bambine.

"Mio padre minacciava sempre mia madre... le diceva: io ti uccido, tanto usufruisco del delitto d'onore e prenderò tre anni...", dice Francesca. Quel padre assassino, che oggi non c'è più, ha passato 14 anni in un manicomio criminale dopo che gli era stata riconosciuta la seminfermità mentale. "Io molte cose le ho rimosse, ho rimosso il rumore degli spari, la faccia di mio padre. Però mi ricordo che mia madre è caduta a terra e io mi sono buttata su di lei...", aggiunge la donna.

"Mia madre oggi ci direbbe: 'Non confondete mai il conflitto che può esserci in una coppia con la violenza e ai primi segnali chiedete aiuto. Oggi per fortuna l'aiuto c'è. Lei si è rivolta a un avvocato ma non è stata creduta. L'avvocato le disse, testuali parole: 'Signora stia tranquilla, che cosa va a pensare...", conclude.
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