Pd, Letta archivia lʼagenda Draghi
Archiviato Calenda, il Pd ora vuole correre. Lo strappo di Azione impone al segretario Enrico Letta una revisione della strategia in vista del 25 settembre: non più federazione del Centrosinistra, ma uno scatto dʼorgoglio identitario e una campagna elettorale sui temi che provi a ribaltare i pronostici, che danno vincente la coalizione Berlusconi-Salvini-Meloni.
Secondo indiscrezioni, l'obiettivo primario del Pd è uscire dalle urne come primo partito con il 30% dei consensi e arginare la possibile vittoria del Centrodestra. Ma anche combattere per vincere, perché al Nazareno sono convinti che la battaglia non sia ancora persa. La partita si gioca sulla dicotomia Letta-Meloni: chi non vota il Pd, consegna il Paese alla leader di Fratelli d'Italia.
Sono intanto due i temi stabiliti per il vertice Pd previsto nel fine settimana: programma e liste. I nomi arriveranno dai territori, a cominciare da Elly Schlein, vice di Stefano Bonaccini, che potrebbe essere capolista in Emilia-Romagna. E l'agenda Draghi? "Porta malissimo", ha scherzato Letta in un'intervista a La Stampa.
Quel programma era infatti legato a un governo d'emergenza e a una maggioranza eterogenea. Ora le priorità del Pd sono altre: un lavoro dignitoso e una casa per tutti con l'edilizia popolare e sociale, gli affitti calmierati per i giovani, la rigenerazione urbana e le tasse da ridurre con un principio di progressività.
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